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Domenica 21 Aprile 2013
L'uomo carbonizzato
Per la Procura è suicidio
Si sgonfia l'ipotesi del delitto
Cordaro soffriva di crisi d'ansia
Domani mattina, all'ospedale Sant'Anna, il medico legale Giovanni Scola svolgerà l'autopsia richiesta dalla procura della Repubblica.
L'obiettivo è quello di stabilire le cause della morte, al di là del fatto evidente che la salma fosse quasi completamente carbonizzata, ed escludere che le fiamme possano essere state appicate da altre persone, cioè dopo che il cuore di Marco aveva già smesso di battere.
Dall'autopsia non ci si aspettano sorprese. Secondo gli investigatori che si stanno occupando della vicenda, ci sarebbero «pochi dubbi sul fatto che si sia trattato di un suicidio», di un gesto disperato messo in atto da un uomo che qualche segno di malessere psicologico lo aveva già evidenziato, da mesi, vittima di ripetute crisi d'ansia.
Non ci sarebbero invece riscontri all'ipotesi che il suicidio sia riconducibile al fatto che Cordaro fosse, di fatto, disoccupato, e che collaborasse in modo solo saltuario con un gommista di Clivio, in provincia di Varese.
Orfano di padre, la mamma vive ancora a Cantello, suo paese di origine, mentre lui, da qualche mese, si era trasferito a vivere nella casa della sua compagna, a Rodero. Emergono anche ulteriori dettagli sul ritrovamento del corpo.
Non distante dalla salma, i carabinieri del reparto operativo del comando provinciale hanno rinvenuto tracce di un falò. Vicino al corpo, semiliquefatto, è stato anche trovato un contenitore di plastica, nel quale si ipotizza fosse contenuto del liquido infiammabile. Sentiti a lungo i testimoni, in caserma a Olgiate Comasco, a partire dai due ragazzi cui si deve il ritrovamento del corpo.
Stavano facendo jogging lungo il fiume, una zona frequentatissima dagli escursionisti, hanno sentito gli squilli insistiti di un cellulare, lo hanno cercato e hanno trovato la salma, stesa accanto a un cumulo di sassi. Cordaro era uscito giovedì sera dopo cena. Alla convivente, che l'altroieri ha deposto un piccolo mazzo di fiori tra i binari della vecchia ferrovia, Marco ha riferito di avere un appuntamento.
Si è messo al volante dell'auto di lei ed è sparito per sempre, inseguito dai suoi spettri, di corsa verso un destino che, probabilmente, aveva già stabilito da giorni.
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