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Lunedì 22 Aprile 2013
Rapina, gli investigatori:
non sono le Brigate Rosse
Tra esperti e inquirenti sembra un coro di scetticismo sulla rivendicazione dell'assalto sull'A9 ai portavalori carichi d'oro giunta all'Ansa sabato sera. Nessun commento ufficiale, ma l'ipotesi che a impossessarsi dell'Autolaghi per quasi dieci minuti, due settimane fa, possa essere stata una cellula eversiva non convince
I motivi sono molteplici. Innanzitutto si tratta di ragioni storiche, come sottolineato anche da un esperto di antiterrorismo che ricorda come di rapine così grosse le Br non le hanno mai compiute. Neppure negli anni buio del terrorismo. Assalti a mano armata tanti, ma mai come quello realizzato
Inoltre, sempre basandosi sulla storia del terrorismo di matrice rossa, non è mai accaduto che le Br rivendicassero una rapina. Sequestri di persona, gambizzazioni, omicidi sì, ma rapine mai. E poi - fa notare l'esperto - le rivendicazioni vengono fatte nell'immediatezza del fatto, non con quasi due settimane di ritardo.
Ci sono però anche delle motivazioni strettamente legate alla dinamica della rapina stessa. Anche considerando - cosa che non risulta alle forze dell'ordine - una riorganizzazione da parte di cellule brigatiste, suona praticamente impossibile che il numero dei nuovi "adepti" possa essere tale da giustificare un impiego così massiccio di forze per il colpo sull'A9. E poi rischiare che venti brigatisti finiscano tutti quanti in cella per una rapina è un rischio che le Br - come le conoscono gli esperti - non correrebbero mai.
È da sette anni, poi, che non si hanno più notizie di azioni violente compiute da possibili emuli di Curcio e compagni. L'ultima delle cosiddette Nuove Brigate Rosse risale al 2006, con l'ordigno contro la caserma della Folgore a Livorno. L'ultimo arresto a carico di presunti appartenenti alle Br, invece, risale al 2009. Da allora più nulla. Fino a sabato sera, quando una voce maschile, all'Ansa, ha voluto rivendicare la rapina da 10 milioni di euro ai portavalori Battistolli.
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