Energia troppo cara
Si torna alla legna
L'ambizione è quella di trasformare il bosco in un'opportunità economica.
Convegno a Erba: il bosco visto come risorsa anche per le imprese comasche con un monito, curiamolo
Questo, sfruttandone il potenziale energetico attraverso l'utilizzo della biomassa prodotta dalla sua regolamentazione e, parallelamente, rilanciandone quella funzione agricola da troppo tempo considerata marginale. «Bosco-legno-energia», del resto, è stato il filo conduttore del convegno proposto ieri pomeriggio al centro espositivo Lariofiere di Erba, con l'esempio della cosiddetta «Grande stufa» di Villa Guardia a rappresentare uno dei modelli a cui ispirarsi per trovare il necessario equilibrio tra investimento pubblico, imprenditorialità, coinvolgimento del territorio e delle aziende agricole.
Come un tempo
«Cento anni fa - ha detto Giorgio Carcano (Camera di commercio di Como) - tutta l'energia per cucinare e riscaldarsi proveniva dal bosco. Poi non l'abbiamo più utilizzata, abbandonandola. I boschi non sono più stati tagliati, regolati e rinnovati».
Valorizzarne la presenza potrebbe essere un bel volano; questo, a patto che - come ha spiegato lo stesso Carcano - si comprenda «quanto sia economicamente sostenibile» per evitare che i quantitativi richiesti siano superiori all'effettiva capacità delle nostre aree verdi.
Dare «nuove opportunità a un vecchio combustibile» (chiaro il riferimento al legname) è - a detta di Stefano Besseghini (ad di Ricerca Sistema Energetico) - l'obiettivo. Un progetto che si scontra con la consapevolezza che «non abbiamo i numeri» e, di conseguenza, diventa prioritario «censire la biomassa» per capire se, tra combustione e impieghi anaerobici, ci sia effettivamente spazio per risparmiare. Ciò per evitare che l'approvvigionamento venga da materiale proveniente da lontano.
In casa
«La biomassa che si produce deve essere del territorio», ha affermato il direttore di Coldiretti Como Lecco, Francesco Renzoni.
Leggi gli approfondimenti su La Provincia in edicola giovedì 25 aprile
© RIPRODUZIONE RISERVATA