Dalla seteria del Papa
la ricetta anticrisi

Fare rete con altre imprese e puntare sempre più all'estero: l'azienda Bianchi di Capiago si racconta

CAPIAGO Esportare e collaborare con le altre imprese. È  secondo Giuseppe Bianchi, titolare dell'omonima Seteria di Capiago, specializzata in tessuti per la cravatteria e l'arredamento, la strada maestra per uscire dalla situazione di crisi che soffoca molte aziende del tessile.

«È necessario potenziare l'accesso e la presenza sui mercati  emergenti - spiega - Ma per farlo con efficacia le imprese si devono unire. Nel 2012, abbiamo creato una "rete di imprese" del settore arredo per affacciarci in Russia, Emirati Arabi e Cina.  Ed abbiamo anche realizzato il nuovo marchio "Creazioni di Como" con cui ci proporremo».

«La novità - aggiunge - è che presenteremo un campionario comune, ogni azienda infatti ha dato il proprio contributo. L'obiettivo è entrare nei mercati emergenti dove singolarmente sarebbe alquanto difficile, dato che rappresentiamo tutti imprese a conduzione familiare».

La Seteria Bianchi il primo passo verso la cooperazione l'ha fatto nel 2010 aderendo al Consorzio lariano Italian Text Style, che raccoglie imprese specializzate in tessuti per l'arredamento. Oggi l'azienda guidata da Giuseppe e Anna Bianchi, balzata alle cronache per aver fornito la seta alla storica sartoria Garamelli di Roma per gli abiti di Papa  Francesco,  è presente sul mercato americano, giapponese, inglese e francese.

SUL GIORNALE L'INTERVISTA E TUTTI I DETTAGLI

© RIPRODUZIONE RISERVATA