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Venerdì 03 Maggio 2013
Autosilo Sant'Anna
«San Fermo ceda»
Si alimenta il dibattito sugli incassi del parcheggio che finiscono esclusivamente a Comune di San Fermo. Il direttore dell'ospedale: accordo strano
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Sul tema sono intervenuti il direttore generale dell'azienda ospedaliera Marco Onofri e l'assessore regionale alla Sanità Mario Mantovani. Formalmente è tutto regolare, va ricordato, visto che l'accordo di programma per la realizzazione del Sant'Anna bis (firmato il 13 dicembre 2003 da Provincia, Regione, Sant'Anna e dai sindaci di Como, San Fermo e Montano Lucino) recita: «I parcheggi al servizio della struttura sanitaria saranno concessi in gestione al Comune di San Fermo». Lo stesso accordo prevede, tra l'altro, molti altri vantaggi per il paese alle porte di Como: 9 milioni e mezzo di euro per la completa riqualificazione di via Ravona e via Peneporto (su quest'ultima opera c'è una vertenza in corso con la Provincia), per nuovi incroci, collegamenti ciclo-pedonali, posteggi e altro ancora. E ancora: fabbricati, terreni, oltre alla possibilità per i cittadini di iscrivere i figli negli asili nido di Como senza oneri per il Comune di San Fermo.
Tutti gli utenti del Sant'Anna pagano per la sosta in autosilo - e le tariffe non sono basse - ma quei soldi non vanno a finanziare le attività sanitarie del Sant'Anna, bensì finiscono nelle casse del Comune di San Fermo. «Sicuramente è una situazione strana - dice il direttore generale del Sant'Anna Marco Onofri -. Certo, gli accordi sono quelli, ma una revisione ci farebbe comodo. Mi auguro che il sindaco Maurizio Falsone faccia un passo indietro, è una persona sensibile e spero che possa compiere un gesto di responsabilità. Ho fiducia negli amministratori di San Fermo e sono convinto che un ripensamento non sia impossibile».
E lo stesso assessore regionale alla Sanità, Mario Mantovani, ieri ha spiegato: «Sto approfondendo la questione, ho attivato gli uffici competenti. Nei prossimi giorni potrò fare valutazioni nel merito della vicenda».
Il sindaco Mario Lucini si è già espresso con chiarezza nei giorni scorsi, definendo «assurdo» l'accordo firmato nel 2003 e auspicandone una revisione (sono in corso verifiche). Presto potrebbe essere richiesta la convocazione del collegio di vigilanza, organo che ha la possibilità di modificare l'intesa di dieci anni fa.
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