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Lunedì 06 Maggio 2013
Addio all'imprenditore
Giulio Pelandini
Si era diplomato al Setificio degli anni d'oro, quando l'istituto era la fucina dei migliori talenti del distretto per poi entrare nell'azienda di famiglia. Personaggio pieno di interessi, è stato molto attivo anche in ambito associativo
Si era diplomato al Setificio degli anni d'oro, quando l'istituto era la fucina dei migliori talenti del distretto. Tra i suoi compagni, nella mitica classe quinta B, Graziano Brenna, Pierluigi Tagliabue, Roberto Fantoccoli, Paolo Portoghesi e Augusto Panini, poi rimasti suoi grandissimi amici.
Finita la scuola è entrato nell'azienda di famiglia, la stamperia di Camerlata fondata dal padre che era una tra le realtà industriali più importanti del made in Como. Personaggio pieno di interessi, Pelandini è stato molto attivo anche in ambito associativo.
Ha svolto per molti anni nella giunta dell'Unione industriali un ruolo di primissimo piano nella realizzazione del depuratore industriale, primo esempio in Italia di società mista pubblico privata. Con uno sguardo sempre rivolto al futuro si è sempre prodigato nella formazione delle nuove leve del tessile. Un impegno portato avanti prima nell'ex associazione serica e poi nel tessile Como. Pelandini è stato anche uno degli azionisti del nostro quotidiano prima del passaggio di proprietà dagli imprenditori comaschi alla Sesaab di Bergamo. Ultimamente l'industriale aveva accettato la carica di presidente del Museo della seta, da lui considerato prezioso deposito della memoria della tradizione e delle competenze della nostra industria manifatturiera.
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