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Lunedì 06 Maggio 2013
Zona franca di burocrazia
per fermare la fuga di aziende
La chiede il tavolo di competitività, preoccupato per la "concorrenza" della Svizzera
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Come previsto, il governatore Roberto Maroni non è potuto arrivare a causa dell'impegno sull'Expo con il premier Letta.
Il Tavolo ha concentrato la propria riflessione sugli interventi più urgenti necessari a garantire adeguato sostegno al sistema delle imprese e, di conseguenza, all'occupazione e ai redditi di famiglie e cittadini. In un contesto come quello attuale, caratterizzato dalla scarsità di risorse e da stringenti vincoli posti ai bilanci pubblici - si ribadisce - una priorità riguarda l'effettivo e rapido alleggerimento del peso della burocrazia sul sistema delle imprese, tanto più insopportabile in una provincia di confine come la nostra chiamata a confrontarsi quotidianamente con le politiche di attrazione degli investimenti messe in atto dalla Svizzera.
Ecco perché si è chiesto ai parlamentari e ai consiglieri comaschi di adoperarsi nelle sedi e ai livelli di competenza per promuovere l'istituzione di una zona a burocrazia zero nell'intera fascia confinaria italo – elvetica, al fine di favorire la competitività delle aziende presenti e stimolare l'attrazione di nuovi insediamenti produttivi. Sollecitando Camera di commercio e Provincia a verificare analogo interesse da parte di Varese e Sondrio.
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