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Giovedì 09 Maggio 2013
Cresce tra gli adolescenti
l'uso di cannabis
Cresce il consumo di cannabis tra gli adolescenti italiani tra 15 e 19 anni, mentre l'uso di tale sostanza è registrato in diminuzione tra la popolazione
generale. È il trend, che emerge dai dati preliminari del rapporto 2013 sullo stato delle tossicodipendenze in Italia. Aumenta il consumo e contemporaneamente aumenta la pericolosità.
contrario, tra la popolazione nazionale (15-64 anni), il fenomeno è in calo (sulla linea di altre droghe come cocaina ed eroina) come dimostrano anche i dati sulla concentrazione di sostanza nelle acque reflue rilevata presso 18 centri urbani.
"Non possiamo certamente abbassare la guardia che, per altro, abbiamo tenuto sempre attiva - avverte il capo Dipartimento Politiche antidroga Giovanni Serpelloni - e non possiamo condividere l'opinione di chi afferma che la cannabis è una sostanza innocua o addirittura salutare". Gli adolescenti "hanno diminuito
la percezione del rischio di pericolosità della cannabis, e di conseguenza aumenta l'uso. Invece, attualmente, è molto più nociva rispetto al passato". La cannabis oggi è più nociva, ha spiegato Serpelloni intervenendo al congresso nazionale della Società italiana di pediatria, "perchè le piante geneticamente modificate hanno raggiunto una concentrazione di principio attivo, Thc, pari al 46%".
La variabile più importante però nel condizionare i comportamenti degli adolescenti è il grado di disapprovazione sociale trasmesso ai giovani da famiglie, scuole, Stato e coetanei: "Se questo diminuisce - spiega - aumenta il consumo". L'uso di cannabis nei giovani, avverte quindi l'esperto, "può compromettere la normale maturazione cerebrale ed i rischi sono molteplici: sindromi demotivazionali, psicosi, effetti sul coordinamento psicomotorio con probabilità maggiori di incidenti stradali".
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