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Mercoledì 15 Maggio 2013
Sberla al nipote, minacce ai cognati
Anziano canturino a processo
Il vicino di casa e il parente che nessuno vorrebbe avere. Così, in soldoni, è stato descritto in aula l'anziano canturino accusato di aver trasformato in un incubo la vita dei cognati e di un nipote: e per questo è accusato di stalking
Al momento dei fatti contestati (tra il giugno e il settembre 2010, ma la convivenza infernale risalirebbe addirittura al 1982), la famiglia dell'accusato e quelle delle sue sedicenti vittime abitavano in una corte di via Marche, a Mirabello.
L'uomo avrebbe iniziato a tormentare i parenti in ogni modo. Ad esempio, aspettandoli in cortile, urlando insulti, minacciandoli di morte brandendo pezzi di legno, vanghe e rastrelli, mostrando le corna, facendo il segno della gola tagliata e sfidandoli a reagire; oppure seguendo la cognata e il nipote quando uscivano per andare al lavoro; o ancora mettendosi a suonare la chitarra elettrica e la tastiera in piena notte, o mettendosi a tagliare la legna con la sega circolare sempre nelle ore del sonno. In un'occasione avrebbe persino schiaffeggiato il nipote, dopo averlo costretto a fermarsi gettando un tronco davanti alla sua auto. E proprio il nipote ieri ha dichiarato: «Quando ero piccolo i miei amici avevano paura a venire a giocare da me perchè mio zio se la prendeva anche con loro. Dicevano che la mia era la casa degli orrori». Alla cognata, invece, le vessazioni dell'anzian avrebbero provocato addirittura un'ulcera e gravi stati d'ansia.
Ma per l'avvocato difensore Luigi Pulli, l'accusa di stalking è esagerata. Mentre in occasione dello schiaffo, Galimberti sarebbe stato provocato dal nipote.
Il servizio su La Provincia in edicola mercoledì 15 maggio
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