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Giovedì 16 Maggio 2013
Solbiate, un intruso
nel bagno del parroco
Lo ha scoperto il sacerdote sentendo un insolito odore di fumo. Lo sconosciuto, forse un ladro, si è giustificato dicendo che pensava di essere in oratorio, poi si è allontanato di fretta
«Terminata la messa, sono rientrato in casa parrocchiale e poi uscito per una breve commissione nella vicina banca - racconta il parroco - Poi sono rientrato per prendere le chiavi dell'auto; dovendo uscire immediatamente, ho lasciato la porta socchiusa qualche centimetro, giusto pochi secondi per recuperare le chiavi. Quando ero già sulla porta dell'ingresso per uscire, mi sono insospettito avendo sentito un odore di fumo di sigaretta».
Un provvidenziale campanello d'allarme. «Sono rientrato in casa - prosegue don Cesare - Ho dato un'occhiata veloce nello studio e non c'era nessuno; di fronte c'è un piccolo bagno, la porta era socchiusa. Appena l'ho aperta, mi sono trovato di fronte una persona nascosta dietro la porta (un uomo sui 30-40 anni). Passati pochi istanti di spavento, l'ho afferrato e l'ho spinto fuori casa, chiedendogli come si fosse permesso di entrare. Lui si è giustificato dicendo che aveva bisogno dei servizi igienici, nel frattempo però si allontanava velocemente. Probabilmente è rimasto sorpreso, perché non si aspettava di essere rinvenuto in casa. Si è allontanato a piedi, ma si è dileguato talmente velocemente da far supporre che avesse quasi certamente un complice all'esterno».
Un'incursione durata al massimo tre minuti, dopodiché il parroco ha subito avvisato i carabinieri. «Dall'esame delle immagini riprese dalle telecamere che controllano la proprietà parrocchiale - aggiunge il parroco - si evince molto bene, come confermato anche dai carabinieri, che questa persona mi ha curato, mi ha seguito e ha sfruttato l'occasione per introdursi in casa con il chiaro intento di rubare. Se non fosse stato per l'odore di sigaretta che mi ha bloccato sull'uscio prima di uscire, io avrei chiuso e lui avrebbe avuto modo di agire. Fortunatamente non c'è stata una reazione violenta da parte sua, ma certamente non è stata un'esperienza simpatica».
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