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Venerdì 17 Maggio 2013
Moltrasio, vince Italia Nostra
Villa Coccini non sarà demolita
Villa «La Rotonda» già dei benefattori Gino Coccini e Emma Collini, poi acquisita da un privato, Roberto Dal Mas, non potrà essere rasa al suolo per fare spazio a un condominio a più piani con cinque o sei appartamenti, un progetto che aveva ottenuto il disco verde dalla maggioranza municipale con l'approvazione di un piano di recupero
Determinante era stato il ricorso al Tar da parte di Italia Nostra. A bloccare progetti e programmi con annullamento delle delibere comunali è intervenuto il Tribunale amministrativo con una sentenza di 20 pagine firmata dal presidente Angelo De Zotti, consigliere Giovanni Zucchini, primo referendario Concetta Plantamura.
Il collegio ha accolto il ricorso di Italia Nostra rappresentata dall'avvocato Mauro Guerra, contro il Comune di Moltrasio difeso dai legali Paolo Mantegazza, Gianni Mantegazza, Gian Paolo Cimolino e contro Roberto Dal Mas difeso da Domenico Sangui Pascalin e Marina Cipolletti. L'articolata sentenza da una parte ammette la correttezza di alcune procedure seguite dall'amministrazione comunale, ma dall'altra c'è il «riconoscimento della fondatezza del ricorso in quanto il piano di recupero non è stato sottoposto alla Valutazione ambientale strategica o comunque alla assoggettabilità, un presupposto che rende il piano stesso illegittimo».
Di conseguenza, secondo il Tar «il ricorso deve essere accolto con conseguente annullamento delle delibere municipali». Perfino le spese vengono addebitate alle parti soccombenti liquidandole in 4mila euro, dei quali 2500 a carico del Comune e il resto a debito di Dal Mas. Sobrio è il commento del presidente dell'associazione costituita per il salvataggio della villa, Maurizio Veronelli.
«La demolizione - dichiara l'ingegnere - è per ora scongiurata, speriamo che da parte del Comune e del privato abbia ora a prevalere la ragionevolezza».
Il sindaco Maria Carmela Ioculano e l'assessore Antonio Durini, nel prendere atto della sentenza, replicano che «il Tar ha riconosciuto la corretta applicazione da parte del Comune nell'ambito del piano di recupero delle norme urbanistiche riferite al pre-vigente piano regolatore, relative all'intervento di demolizione dei volumi attuali e la ricostruzione di nuovi volumi con sagoma, dimensioni e caratteristiche differenti. Il giudice amministrativo ha però riconosciuto la fondatezza del terzo motivo del ricorso inerente alla Vas e su tale punto, considerato il contrasto giurisprudenziale e dottrinale in materia, il Comune si riserva ulteriori approfondimenti».
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