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Domenica 19 Maggio 2013
Abbattuti 2.217 cinghiali
Ma per gli agricoltori non basta
È muro contro muro tra agricoltori e rappresentanti delle istituzioni sui danni causati dai cinghiali nel comprensorio intelvese.
Un'esasperazione denunciata dai tanti allevatori presenti al convegno in programma ieri in paese, molti dei quali per protesta hanno annunciato che non chiederanno più risarcimenti
Un'esasperazione denunciata dai tanti allevatori presenti al convegno in programma ieri in paese, molti dei quali per protesta hanno annunciato che non chiederanno più risarcimenti.
Si tratta di somme irrisorie, in realtà, poche centinaia di euro. «Gli indennizzi sono stabiliti da un apposita commissione ed erogati in base a determinati parametri - ha risposto Marco Testa, dirigente del settore Caccia della Provincia -. Nella somma è calcolato il mancato raccolto, il valore di ripristino a cui si aggiunge il 30% quale importo discrezionale deciso dal dirigente di settore in base ai fondi a disposizione». In fatto di rimborsi va decisamente meglio sul territorio svizzero. «Anche da noi il problema dei cinghiali esiste - conferma Giorgio Moretti della Sezione forestale cantonale di Bellinzona -. Ma da tempo facciamo prelievo gestionale, procedendo all'abbattimento delle femmine e dei giovani esemplari». L'esperto ambientale del Wwf Luigi Bedetti ha divulgato all'assemblea un documento approvato dalla Provincia di Bergamo e sottoposto alla valutazione del Pirellone per contenere o eradicare in alcune aree i cinghiali. «All'esterno delle zone di caccia - secondo Bedetti - l'azione di controllo deve avvenire tutto l'anno senza limitazioni, mentre all'interno, oltre all'attività di caccia, si dovrà operare con attività di prevenzione». Un documento articolato che sarà studiato anche dalla Provincia di Como, il cui dirigente, per la prima volta, ha parlato di rilasci abusivi nella provincia di Como. Ci va pesante il rappresentante Coldiretti Emanuele Bezzi: «I risarcimenti sono diminuiti semplicemente perchè gli agricoltori rinunciano a chiederli». Anche per Mario Colombo - già assessore in Provincia - «occorre una progettualità innovativa condivisa indispensabile per arrivare alla soluzione del problema». Per Testa occorre superare gli attuali paletti imposti dalla legge e formare più cacciatori:«Attualmente i metodi di prelievo sono il trappolaggio, l'abbattimento diretto, selecontrollori , il prolungamento della caccia di notte e ricorso alla girata».
<+nero>Mauro Conti Persini<+tondo>, presidente del comprensorio Alpino, auspica un aumento delle 55 giornate annue a disposizione dei cacciatori. In provincia il prelievo totale nel 2012 è stato di 2217 capi.
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