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Lunedì 20 Maggio 2013
Turismo a Como
Lo salvano i cinesi
Secondo l'analisi di Unioncamere e della Liuc il segno meno non deve far preoccupare
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Previsioni ottimistiche
«Noi siamo quelli messi meno peggio, dice Andrea Camesasca, vice presidente degli albergatori di Confcommercio, guardando i dati della stagione invernale di Unioncamere, Liuc e Regione Lombardia.
Secondo il bilancio lombardo Travel (Tourism reporting and volumes evaluation in Lombardiy) Como infatti ha una tenuta debole (insieme a Milano, Mantova e Monza Brianza). Rispetto allo stesso periodo del 2011 perde infatti solo il 2,25 per cento di arrivi e il -0,14 per cento di presenze in albergo (-0,38 e 0-35 nelle strutture extra alberghiere).
E questo nonostante il 2012 si è chiuso con -5,4 per cento di arrivi e -6,4 per cento di presenze.
Pavia, per esempio, perde il 9,42 per cento, Bergamo il 7, Lecco il 10, Varese il 9, Sondrio perde meno, ma perde sempre il 5. A far da traino a Como il turismo d'affari e il lago, mentre perde la montagna (a Lecco la situazione è invertita anche se entrambi i segni sono negativi).
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