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Mercoledì 22 Maggio 2013
Impiantisti, in mille
rischiano il posto
Categoria in rivolta nel Comasco: con le nuove norme l'abilitazione passa dal titolo di studio. L'allarme: «Una legge assurda, non bastavano gli adempimenti attuali»
Il vicepresidente degli elettricisti di Confartigianato Como, Giovanni Pica, è diretto: «È impensabile - commenta - che siano abilitati d'ufficio laureati in ingegneria o periti che non hanno mai operato e non sia data la possibilità di certificare gli impianti a chi, pur avendo solo un diploma di terza media, magari in questo settore ci lavora da 30 o 40 anni».
A partire dal prossimo 1 agosto, l'esperienza lavorativa di tre anni come operato specializzato (che significa almeno 10 anni di lavoro in un'azienda del settore, passando dai livelli di apprendista e di operatore qualificato) non sarà più sufficiente per garantire l'abilitazione alla certificazione degli impianti a energia rinnovabili. A seconda delle stime (per Confartigianato sono 57mila, per Cna addirittura 80mila le aziende a rischio chiusura in Italia), in assenza di un cambio normativo saranno moltissimi a non poter più esercitare a causa del mancato possesso del diploma. Questo, benché gli stessi tecnici, fino a oggi, abbiano regolarmente operato nei comparti del fotovoltaico, biomassa, solare termico, pompe di calore e geotermia.
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