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Venerdì 24 Maggio 2013
«Traviata» apre alla Scala
ma la crisi si fa sentire
La crisi si fa sentire anche alla Scala di Milano che per l'anno prossimo ha messo in cartellone 6 balletti e 10 opere, meno quindi delle 14 del 2011 e delle 15 (considerando tutto il Ring di Wagner) di quest'anno. Ma comunque «sarà una stagione di eventi» ha assicurato il sovrintendente Stephane Lissner presentando il cartellone
Si partirà il 7 dicembre con Traviata diretta da Daniele Gatti, un modo spettacolare per chiudere le celebrazioni del bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi. Sempre di Verdi sono in cartellone il Trovatore diretto da Daniele Rustioni e il Simon Boccanegra (ripresa dello spettacolo del 2010 con Daniel Barenboim e Daniele Ranzani ad alternarsi sul podio e Leo Nucci e Placido Domingo sul palco nella parte del protagonista). Di Rossini andrà in scena Le Comte Ory con Juan Diego Florez, di Donizetti la Lucia di Lammermoor. Daniel Harding dirigerà la Cavalleria rusticana di Mascagni, che sarà abbinata a due coreografie (Le spectre de la Rose di Michail Fokin e La rose malade di Roland Petit). Barenboim tornerà sul podio per Così fan tutte di Mozart con un cast che include Michele Pertusi e Rolando Villazon. Ma oltre a queste sette opere italiane in cartellone figurano anche La fidanzata dello zar di Rimskij-Korsakov (terzo titolo diretto da Barenboim), Elektra di Richard Stauss con la regia di Patrice Chereau (che poi farà il giro dei teatri di mezzo mondo da Aix a New York) e Les Troyens di Berlioz diretta da Antonio Pappano, al debutto scaligero nella lirica. La stagione del balletto, invece, partirà con una Serata Ratmansky in cui danzeranno Roberto Bolle e Svetlana Zakharova, seguita dal Lago dei Cigni, da Don Chisciotte, Jewels di Balanchine, Serata Petit e Romeo e Giulietta. Gli eventi di cui ha parlato Lissner includono però anche una tournee in Giappone a settembre con Falstaff, Aida e Rigoletto, un balletto e concerti diretti da Gustavo Dudamel e Daniel Harding; il gala per i 200 anni della scuola di ballo, un ciclo Schubert con Daniel Barenboim al pianoforte, un progetto Pollini (in uno degli appuntamenti con Pierre Boulez a dirigere l'ensamble intercontemporain) e una serie di concerti in cui si alterneranno brani famosi a prime assolute commissionate dalla Scala a Luca Francesconi, Bruno Mantovani, Wolfgang Rihm, Stefano Gervasoni e Riccardo Panfili. Per Lissner si tratta di una "sintesi" del lavoro che ha svolto in questi anni. E anche se è in partenza (nel 2015 dirigerà l'Opera di Parigi) ha comunque ribadito la preoccupazione perchè la Scala resti un teatro pubblico - con finanziamenti pubblici adeguati - dato che già oggi «senza il sostegno eccezionale da parte dei privati non si reggerebbe». Quasi il 37% dei 116 milioni del budget arrivano da soggetti privati, ossìa una "percentuale enorme".
La preoccupazione per il bilancio 2013 c'è, per la prima volta il botteghino sembra rallentare (dopo che fra il 2002 e il 2012 è più che raddoppiato arrivando a oltre 30 milioni) e dal Ministero ancora non si sa quanti soldi arriveranno.
«Sostenere la Scala - ha ricordato il sindaco Giuliano Pisapia, che è presidente del teatro - è sostenere il Paese» anche perchè secondo uno studio del centro Ask della Bocconi con ogni euro che il Piermarini riceve genera un ricavo di 2,7 euro. Adesso spettano a lui e al cda scelte difficili, come quella del sostituto di Lissner dal 2015. Anche il maestro Daniel Barenboim l'ha sollecitata, una scelta che a suo dire deve essere fatta in base alla competenza e non a un certificato di nascita italiano o meno. Pisapia ha assicurato che farà di tutto per arrivare a una decisione prima della fine di luglio «non perchè sia necessario - ha spiegato - ma perchè questo porrebbe fine alle polemiche di chi non comprende quanto è importante riflettere per trovare la persona giusta». La scelta sarà fatta in base ai curricula di chi ha risposto all'avviso pubblico e ai colloqui che il sindaco sta facendo personalmente con gli aspiranti. «Troveremo - ha assicurato - il migliore».
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