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Venerdì 24 Maggio 2013
Il made in Italy totale
premia le imprese lariane
Gli imprenditori si raccontano: paga soprattutto all'estero
C'è una legge, la 166/2009, che del marchio "100% made in Italy"» detta le regole. Dal disegno al confezionamento, qualsivoglia passaggio deve essere esclusivamente compiuto in Italia, nessuno escluso. E questo paga, soprattutto all'estero. Un regolamento Cee del 1992, invece, definisce il solo made in Italy, con l'ultima lavorazione -trasformazione prevalente a condizione sufficiente per fregiarsi della certificazione.
«È tempo - afferma Lorenzo Frigerio, presidente provinciale e regionale del settore moda di Confartigianato - che sosteniamo la necessità di puntare sul 100% made in Italy. Si tratta di un passaggio fondamentale, che va gestito gradatamente, senza essere frettolosi, seguendo il mercato e con l'obiettivo di mantenere intatta la filiera».
E spiega ancora: «La tracciabilità è un passaggio che consente non solo di certificare il valore aggiunto del prodotto, ma anche di tutelare l'acquirente, che così facendo ha la piena consapevolezza di quel che sta acquistando. Bisogna arrivarci a gradi, puntando sui prodotti d'eccellenza».
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