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Giovedì 05 Febbraio 2009
Prostitute sulla Novedratese:
sgominata banda di sfruttatori
I carabinieri hanno arrestato tre "madame" e due uomini nigeriani che da anni costringevano una ventina di connazionali a prostituirsi
I carabinieri della compagnia di Como, partendo da un’indagine della caserma di Erba su alcuni matrimoni combinati per far acquisire la nazionalità italiana alle giovani prostitute extracomunitarie, hanno azzerato la banda, arrestando cinque persone con le accuse di associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione, all’immigrazione clandestina e, in relazione ai matrimoni combinati, per falso ideologico in atto pubblico.
Al carcere Bassone sono finite tre donne e due uomini nigeriani che abitavano fra Cantù e Como: Hudu Yahaya, 29 anni, residente in via San Giuseppe a Cantù, Sandra Esekhiele, 34 anni, (Como, via Magenta), James Kadiri, 24 anni, (Como, via Magenta), Osaramien Aibangbe, 29 anni (Cantù, via San Giuseppe) e, infine, Celestina Simon, 30 anni, (Cantù, via Stelvio).
Da quanto ha ricostruito il comandante provinciale dei carabinieri, Luciano Guglielmi, l’organizzazione era proprietaria di una serie di "joint", marciapiedi, sulla Novedratese fra Arosio e Novedrate, dove costringeva 18 connazionali a prostituirsi. Questa era la procedura: le giovani venivano acquistate in patria, arruolate su base volontaria, dietro il pagamento alla famiglia d’origine di 10-15 mila euro (la cifra si modificava anche in base alla bellezza delle ragazze, stesso ragionamento veniva applicato per le prestazioni sessuali, da un minimo di 30 a un massimo di 80 euro).
G. d. V.
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