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Venerdì 06 Febbraio 2009
Il sindaco si accende: «Cartelli per Volta»
Bruni promuove la proposta del preside del Classico
Era, ai tempi, consigliere comunale della lista civica “Nuova Como”, aveva trovato adesioni convinte in commissione e gli pareva che l’emendamento dovesse essere accolto in aula senza discussioni. Invece, fu bocciato e Saladino ne attribuisce le responsabilità all’assessore Umberto D’Alessandro. «Non bocciai la proposta - sottolinea D’Alessandro - anzi, la ritenni tanto meritevole che la rinviai ad un approfondimento nelle commissioni congiunte urbanistica e cultura. Non solo cartelli segnaletici, ma qualcosa di più, un simbolo più attrattivo e di maggior richiamo, teorizzai e per questo occorreva che i consiglieri la sviluppassero, rintracciando risorse finanziarie». Risultato: non se ne seppe più nulla.
Volta: e chi lo sa che questa è la sua città; chi sa che c’è un percorso Voltiano, culturale, paesaggistico, scientifico; che dieci anni fa si celebrarono le Voltiadi, come nel 1899, del resto e per combinazione, le manifestazioni commemorative diventarono occasione per dare la parola al futuro, poste tra due secoli?
Il sindaco lo sa: «Non è vero che noi diciamo: Volta c’era una volta», ma non intende liquidare la questione con una battuta. «La questione: i cartelli segnaletici, per essere efficaci, devono essere collocati, innanzitutto, in autostrada per indirizzare il turista e il visitatore a Como. Ma non è facile ottenere dalla Società Autostrada i permessi per collocare i cartelli turistici». In effetti, ci sono voluti circa 15 anni per i cartelli con l’indicazione di Como città di lago in A9, sollecitati da tutti, in quanto l’autostrada scavalca la nostra città e se il turista non è invogliato a visitarla, la oltrepassa.
Ma il professor Saladino non intendeva solo cartelli autostradali. Per esempio, indicava la necessità di un “benvenuti a Como, città natale di Alessandro Volta” su certe rotatorie «più adatte a Monaco di Baviera», dice, che alla patria della seta e della luce.
«Cominciamo dai cartelli autostradali - dice il sindaco - e poi veniamo avanti» e chi lo sa se un privato è disposto a sponsorizzare un’opera su uno spartitraffico: qualcuno libero c’è ancora. Il sindaco, in ogni caso, esprime l’impegno di parlarne all’assessore competente, Fulvio Caradonna e ribadisce che intende raccogliere il «pro memoria» del professor Saladino. Però, introduce un’altra riflessione: «Uno scienziato e la sua città si onorano con i cartelli che legano un nome all’altro, sono d’accordo con il preside Saladino. Ma si onorano anche sostenendo il Centro di cultura scientifica che porta il nome dell’inventore della pila, il Centro Volta e quest’anno, in occasione dei 210 anni dall’invenzione, sosterremo le iniziative che verranno proposte per l’occasione. Si onorano anche con l’attenzione ai monumenti dedicati allo scienziato». Compatibilmente con le risorse finanziarie, va da sé.
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