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Domenica 08 Febbraio 2009
"I semavelox servono:
presto li riaccenderemo"
Gli amministratori di sette comuni dicono la loro sull'inchiesta giudiziaria che ha bloccato i T-red: "Torneremo a usare la tecnologia per controllare gli incroci pericolosi". E non ci stanno a passare per quelli che "fanno cassetta"
«Torneremo a controllare gli incroci pericolosi utilizzando le apparecchiature che sanzionano chi passa con il rosso. Non con il T-Red, esistono altri sistemi, ma il principio rimane valido: garantire la sicurezza, soprattutto nei confronti di quei cittadini che rispettano le regole».
Gli amministratori di Arosio, Alzate Brianza, Albese con Cassano, Albavilla, Capiago Intimiano, Lurago d’Erba e Vertemate con Minoprio, prendono posizione sulle note vicende giudiziarie che hanno portato al sequestro dei T-Red in quasi tutti i comuni citati (in altri le apparecchiature erano già spente da tempo per motivi diversi): non ci stanno proprio a passare per “i furbetti del quartiere”, tanto che per sgombrare il campo dai sospetti di aver voluto fare cassa multando i cittadini, anche l’Anci, rappresentata dal sindaco di Lurago Rinaldo Radaelli presente nella duplice veste di vicesegretario generale dell’Associazione nazionale dei comuni italiani Lombardia, ha annunciato un convegno regionale sul tema.
In tutta questa storia, infatti, gli enti locali si sentono parte lesa: «Abbiamo agito in buona fede, nel rispetto della legge e con la massima trasparenza – ha dichiarato il sindaco di Arosio, Antonio Pozzi – ma le spese di quanto fatto da altri le stiamo pagando noi. I cittadini pensano a un inganno nei loro confronti». Tanto che qualche primo cittadino – come successo a Pozzi e al collega Paolo Frigerio di Alzate – ha ricevuto anche delle lettere anonime minatorie che sono state prontamente consegnate ai carabinieri di riferimento con allegata denuncia contro ignoti.
Roberta Busnelli
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