I cacciatori canturini
contro il Parco della brughiera

Timori per uno stop dell'attività venatoria della zona che potrebbe comportare uno squilibrio nella fauna

f.angelini

CAPIAGO INTIMIANO - Sono i cacciatori, i primi a schierarsi contro la possibilità di istituire il Parco regionale della brughiera comasca. Temono che nei boschi della zona, una volta istituito il parco, non sia più permessa l’attività venatoria. E questo, affermano, comporterebbe uno squilibrio nella fauna una volta che fosse proibita, la caccia di lepri, fagiani, volpi, conigli, starne e beccacce. Adriano Molteni è presidente della sezione di Intimiano della Federazione Italiana della Caccia, e componente del comitato di gestione dell’ambito territoriale di caccia del Canturino. «Rappresento i 780 cacciatori del territorio di Cantù e dintorni: non siamo in pochi – afferma – e su quanto intende fare il comune di Capiago Intimiano, abbiamo più di una perplessità».
L’assessore all’urbanistica Vitaliano Colombo ha dato il via all’iter amministrativo per dare sostegno al comitato costituito a luglio, che riunisce cittadini e associazioni. E che intende proporre ai comuni del Canturino e del Marianese di passare da parco sovracomunale a parco regionale. Di esprimersi, per l’esattezza, a favore dell’istituzione dell’area protetta, per fare pressione in Regione. Capiago Intimiano, intanto, sembra intenzionato a proseguire il confronto politico, per portare l’argomento del parco regionale fino al consiglio comunale.

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Lunedì 09 Febbraio 2009

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