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Venerdì 13 Febbraio 2009
Noseda contro le voci:
«La libreria rimane»
Smentiti i sussurri dopo la scomparsa del direttore Giornazzi
Sta di fatto che in città girano voci, forse solo sussurri, che vorrebbero la fine di un altro tempio del libro: la Noseda di via Cesare Cantù.
La diceria nasce con ogni probabilità dall’improvvisa scomparsa, lo scorso Natale, di Angelo Giornazzi, già direttore del Libraccio di via Giulini e protagonista, nel 2001, di un’operazione di salvataggio nei confronti proprio della Noseda, allora veramente avviata sulla strada dell’oblio dopo oltre cento anni di attività.
Ora, con la morte di Giornazzi, quelle voci tornano a circolare. «Ma non hanno nessun fondamento - spiega Susanna Franza, subentrata nella direzione amministrativa sia del Libraccio sia della Noseda -: non è nostra intenzione fare passi indietro, né per la libreria di via Giulini né per quella di via Cesare Cantù». Se la morte di Angelo Giornazzi rimane una perdita irreparabile per chi gli era amico e per chi lo conosceva come uomo di vasta cultura e professionista espertissimo, la sua eredità non è dunque in pericolo. «In questo senso - aggiunge Susanna Franza - vorremmo rassicurare tutti quanti hanno temuto che intendessimo cambiare le cose: non lo faremo. Ci teniamo a precisarlo anche per sottolineare la nostra volontà a procedere in continuità con il lavoro di Angelo. Per salvare la Noseda si era prodigato in prima persona: chi ne ha raccolto l’impegno desidera non tradire i suoi sforzi». Il "salvataggio" della libreria Noseda venne assicurato da Giornazzi e dal Libraccio sul finire del 2001, dopo mesi di incontri e di trattative che videro coinvolto anche l’assessorato alla Cultura del Comune di Como.
Il gruppo specializzato in libri usati e scolastica subentrò alla precedente proprietà sul finire di novembre: la Noseda rimase a battenti chiusi solo per pochi mesi.
Giornazzi raccolse così l’appello firmato da un gruppo di cittadini, di amici della Noseda e di personaggi della politica. La libreria venne restituita a vita nuova, salvando anche lo storico arredamento: quei banchi e quegli scaffali di legno antico fatti apposta per conquistare il cuore di ogni amante dei libri e che oggi per fortuna assistono ancora all’andirivieni del pubblico.
Nel 2001, Angelo Giornazzi si disse convinto che la Noseda avrebbe ripreso a essere «la libreria dei comaschi».
Aveva ragione e, grazie a lui, lo rimarrà ancora per tanto tempo.
Mario Schiani
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