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Martedì 17 Febbraio 2009
Il voto sardo affonda il Pd
Veltroni si dimette da segretario
La vittoria del candidato di Berlusconi, Ugo Cappellacci, alle elezioni sarde, scaglia il Pd - pesantemente penalizzato - nella bufera. Veltroni si dimette. Esi prepara la resa dei conti nel partito
Meno nove punti. In questa differenza tra Soru e Cappellacci si misura la disastrosa sconfitta in Sardegna del Partito democratico e del suo candidato, governatore uscente. Questi i dati più aggiornati, anche se mancano l'8% delle sezioni, 1.658 su 1812.
Le liste voti %
1 Soru presidente 378.246 42,89
2 Irs-indipendentia 27.118 3,07
3 Partito socialista 13.812 1,56
4 Il popolo delle libertà 457.676 51,90
5 Unidade indipendentista 4.887 0,55.
A rendere ancora più cocente la sconfitta per il centrosinistra l'ulteriore distacco, attorno ai 15 puntio tra i partiti, solo in parte recuperato dal personaggio Soru.
Mentre nel centrodestra si canta vittoria e si sottolinea il fattore Berlusconi, rivelatosi decisivo nello spostare i consensi verso un candidato semisconosciuto come Ugo Cappellacci, nel Pd accelera la resa dei conti. Walter Veltroni, alla riunione del coordinamento ha messo a disposizione il suo incarico di segretario, ma l'assemblea ha respinto le dimissioni. Ma il segretario poi ha confermato la volontà di lasciare.
Centro è che il clima della riunione non era dei migliori: Veltroni ha anche accusato avversari interni di aver remato contro e, quindi, di aver contribuito alla sconfitta. Ovvio il riferimento ai dalemiani.
Del resto i dati sardi parlano chiaro: è il Pd ad essere stato colpito più a fondo raggiungendo solo il 24% contro il 36 delle politiche. Fondamentali le astensioni ma anche il partito delle schede bianche ( terza forza in questo voto), ma a godere dell'emorragia di voti democratici è stato Di Pietro passato dal 4 al 5,2%, in parte la sinistra radicale che fra Rifondazione e Comunisti italiani supera il 5% (senza contare altre due formazioni di sinistra che hanno raccolto il 3,8&) contro il 3,6 delle politiche. Nel centrodestra decisivo per la vittoria di Cappellacci l'apporto dell'Udc salito dal 5,6% al 9,3.
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