Meningite, tutti sotto profilassi

Migliora il medico del Valduce contagiato. Cure per pazienti, colleghi e amici

Migliorano ancora le condizioni di salute del medico del Valduce colpito da meningite e ricoverato all’ospedale «Sacco» di Milano. Il professionista, 35 anni, si è sentito male sabato scorso, in serata, e gli esami hanno poi confermato i sospetti: si tratta di meningite meningococcica, una delle forme più pericolose. Grazie alla diagnosi tempestiva e alle cure immediate, comunque, il quadro clinico si sta evolvendo nel migliore dei modi. L’Asl, intanto, ha sottoposto a profilassi preventiva tutte le persone che negli ultimi giorni hanno avuto contatti stretti e prolungati con il medico: colleghi di lavoro, familiari e qualche paziente del Valduce. Molti cittadini ieri hanno telefonato in ospedale proprio per chiedere lumi su come comportarsi e a questo proposito la stessa Asl spiega: «Le misure di prevenzione sono state attivate subito e la profilassi ormai si è conclusa. Proseguirà soltanto, per dieci giorni, l’attività di sorveglianza».

«La notizia di un caso di meningite crea sempre preoccupazione tra i cittadini, ma in questo periodo non registro particolari segnali di allarme - commenta il primario di Malattie infettive del Sant’Anna, Domenico Santoro - Certamente parliamo di una malattia che non può essere sottovalutata, ma una diagnosi in tempi rapidi consente quasi sempre la guarigione totale». Le forme più pericolose sono quelle batteriche: «Rappresentano circa il 65% dei casi e circa un terzo di queste è causata dal meningococco. Si trasmette solo a fronte di contatti stretti e prolungati con una persona malata e il tempo di incubazione varia da due a dieci giorni. La vaccinazione? Esiste per alcune tipologie di meningococco, ma è consigliata soltanto nel caso in cui si verifichino fenomeni epidemici diffusi». Quanto ai sintomi: «I principali sono febbre, cefalea, stato confusionale, intolleranza alla luce e vomito non legato a fattori alimentari. A tutto questo in alcune circostanze si somma la presenza di piccole macchioline scure sulla pelle». Il fatto che la meningite spesso si manifesti d’inverno non è casuale: «La stagione invernale favorisce le infezioni alle vie respiratorie superiori e questo ha sicuramente un peso».

I dati dell’Asl certificano un lieve aumento dei casi di meningite tra il 2007 e il 2008: «Si tratta di una variazione minima, non significativa», fanno sapere da via Pessina. L’anno scorso in provincia di Como si sono registrati 20 casi di meningite batterica: 8 le forme pneumococciche, 4 quelle meningococciche, in 2 casi si trattava invece di meningite da listeria e in 6 casi di forme imputabili ad altri batteri. Nel 2007, invece, le meningiti batteriche sul Lario avevano colpito 15 persone (tre le forme meningococciche).

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