<Anch'io minacciato e abbandonato>

Caradonna sul caso Mentasti: sono con lui. Antinozzi (Asl): è aberrante coinvolgere i suoi familiari

a.cavalcanti

«Non mi meraviglia il fatto che sia calato un certo silenzio sulla vicenda, anch’io l’anno scorso mi sarei aspettato una maggiore solidarietà». L’assessore comunale Fulvio Caradonna nel gennaio 2008 ricevette un proiettile in una busta e fu oggetto di minacce via sms, al pari del collega Diego Peverelli. E la vicenda che sta toccando il direttore generale del Sant’Anna (nella lettera pubblicata domenica ha confermato di essere oggetto dall’ottobre scorso di minacce che, negli ultimi tempi, stanno toccando anche i suoi familiari) non lo lascia indifferente. Caradonna, tuttavia, non si dice stupito per la scarsa solidarietà manifestata pubblicamente in questi giorni al manager di via Napoleona: «So bene qual è il suo stato d’animo, dato che ho vissuto una situazione analoga - afferma l’assessore - Solidarizzo con lui e con la famiglia. La cosa peggiore in questi casi è proprio il coinvolgimento delle persone care, unitamente al fatto che non si capisce chi possa essere l’autore delle telefonate, delle lettere o degli sms. Non mi meraviglio per l’esiguo numero di prese di posizione a favore di Mentasti, ma non lo trovo giusto. Anch’io un anno fa mi sarei aspettato cose che, invece, non sono successe. Forse qualcuno pensa: “Che cosa vuoi che sia, in fondo si tratterà di stupidi scherzi”. Invece la preoccupazione c’è, soprattutto per i familiari. La lettera che ha inviato ai giornali? Ha fatto bene, quando si riveste un incarico di primo piano la trasparenza è fondamentale». Diversa la posizione del senatore Alessio Butti, collega di partito di Caradonna: «Mi sembra che, negli ultimi tempi, molte persone politicamente in vista sul nostro territorio siano state oggetto di attenzione da parte di qualche buontempone o di qualche squilibrato. Noi siamo solidali con chi, occupando posti di rilievo nella società, subisce minacce o intimidazioni. Ma non è mai il caso di drammatizzare perché tutti, a turno, siamo stati colpiti da fatti del genere. Bisogna proseguire sulla propria strada, con coerenza, come certamente il dottor Mentasti farà. E dobbiamo avere la massima fiducia - conclude Butti - nei confronti di chi sta conducendo le indagini, nella speranza che si possano individuare tutti i responsabili».
Sollecitati sull’argomento, ieri si sono detti solidali con il numero uno del Sant’Anna anche Forza Italia («la solidarietà da parte nostra è massima», ha dichiarato il coordinatore cittadino Stefano Rudilosso) e il Pd, con il consigliere regionale Luca Gaffuri. Stringato il commento del predecessore di Mentasti, Roberto Antinozzi, oggi alla guida dell’Asl: «Domani mattina (oggi, ndr), in occasione della conferenza mensile con le strutture erogatrici, esprimerò la solidarietà dell’azienda al direttore del Sant’Anna e alla famiglia. Il coinvolgimento dei familiari è aberrante». Nei giorni scorsi avevano condannato le minacce rivolte a Mentasti la Cgil, il collegio dei primari e il Tribunale del malato.

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Lunedì 23 Febbraio 2009

<Anch'io minacciato e abbandonato>

a.cavalcanti

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