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Mercoledì 25 Febbraio 2009
Como peggio di Londra
Linea dura con le caldaie
Da inizio anno già trenta i giorni di superamento dei limiti di sicurezza. L’assessore: «Gli impianti di riscaldamento non sempre sono in regola»
Se l’aria di Milano è malsana, quella di Como non è certo molto più salutare. La quantità di smog è quasi la stessa. Lo dicono i dati certificati dall’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (Arpa Lombardia). Dall’inizio dell’anno le centraline di rilevazione hanno registrato nel capoluogo meneghino ben 35 giorni di superamento dei limiti di concentrazioni di polveri sottili imposti dalla Unione europea.
A Como i superamenti sono stati pochi di meno, 30 per la precisione. Il raffronto con il resto d’Europa mostra chiaramente che la Lombardia è tra le zone più inquinate del vecchio continente. Per quanto riguarda il Lario l’assessore comunale all’Ambiente, Diego Peverelli, assicura: «Stiamo facendo il possibile. Dal 15 ottobre abbiamo elevato 22 contravvenzioni a piccoli utenti che non avevano la caldaia in regola». Sono due i limiti stabiliti dalla Ue. Il primo riguarda la quantità di Pm10 (polveri sottili) che non deve essere superata. Tale soglia, definita “di attenzione”, è stata fissata a 50 microgrammi per metro cubo. Il secondo limite riguarda il tetto massimo di giorni nell’arco di un anno in cui non si può superare la soglia dei 50 mcg. Il numero massimo di giorni è 35. Milano ha già tagliato questo traguardo negativo. A Como mancano solo altri 5 giorni di sforamento, dopodiché sarà fuorilegge. E pensare che non sono passati nemmeno due mesi dall’inizio dell’anno. C’è da chiedersi quanti saranno i giorni totali di superamento al prossimo 31 dicembre. Le aspettative, a questo punto, sono nere. Milano le batte tutte. Como è meglio solo di Parigi, ma un’aria più inquinata addirittura di Londra , Monaco e numerose altre capitali europee. Per esempio, i giorni di superamento della sogli di 50 mcg di Parigi, dall’inizio dell’anno, sono 32. Quelli di Monaco 25, Berlino 18, Londra e Amsterdam 17, Bruxelles 14, Barcellona 9.
Il giorno peggiore dall’inizio del 2009 è risultato, secondo la rilevazione della centralina di Arpa posizionata in viale Cattaneo, il 21 febbraio. Quel giorno il valore medio della concentrazione di Pm10 è stato di 105 mcg (tre volte il limite europeo). La concentrazione di Pm10 non scende al di sotto della soglia di attenzione da 5 giorni consecutivi. L’ultimo dato disponibile è quello di lunedì scorso in cui la concentrazione registrata è sta ieri la concentrazione di Pm10 registrata è stata di 93 mcg. Contro lo smog il Comune di Como ha poche armi. Una di queste è la campagna di controllo sugli impianti di riscaldamento di privati e grandi utenze, iniziata il 15 ottobre scorso e che durerà fino al 15 aprile. Ieri sono stati comunicati i primi dati. L’assessore leghista Peverelli (delega all’Ambiente) ha commentato la situazione: «Quello che possiamo fare è controllare che le caldaie siano a norma in fatto di emissioni. Non possiamo certo controllarle tutte, ma i controlli dei tecnici hanno già prodotto risultati. Sono 22 finora le piccole utenze multate perché non l’impianto di riscaldamento in regola». Resta però il fronte traffico, per il quale Como è ancora più disarmata. «Secondo me il blocco degli Euro 0 non serve a granché - ha detto Peverelli - lo reputo un palliativo. Come è risultato esserlo anche la colla che veniva fatta stendere sul girone per trattenere le polveri sottili. Il confronto con Chiasso ci ha fatto capire che la situazione dell’aria non migliorava».
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