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Sabato 28 Febbraio 2009
Ronde sì, ronde no
Il consiglio si divide
Erba: polemica tra Lega e centrosinistra, mentre in comune si prendono i primi contatti con le associazioni dei militari e degli agenti in congedo per organizzare i cosiddetti servizi di avvistamento
ERBA Mentre dal comune si prendono i primi contatti con le associazioni dei militari e degli agenti in congedo per organizzare i cosiddetti servizi di avvistamento, sul piano politico si continua a discutere sulla funzione delle “ronde”. Per l’onorevole leghista Erica Rivolta, questo ulteriore monitoraggio del territorio è un prova di senso civico da parte dell’intera comunità. Non la pensano così nell’opposizione, da Altracittà a Rifondazione Comunista. Dalle posizioni del Pd Michele Spagnolo ribatte che in questo modo l’ordine pubblico rischia di diventare un fatto esclusivamente privato. «Prima di tutto – ha detto Erica Rivolta – chiariamo una volta per tutte che queste persone non avranno alcun tipo di arma, né dispositivi di difesa. Svolgeranno unicamente operazioni di monitoraggio del territorio in stretta collaborazione con le forze dell’ordine e segnaleranno situazioni a rischio. Soprattutto non saranno semplici cittadini, ma volontari che sono state attive nelle forze dell’ordine e che tuttora sono in grado di applicare l’equilibrio e l’esperienza acquistata in anni di carriera. Soggetti che hanno ricevuto una formazione e sviluppato la capacità di valutare bene le situazioni. Il loro compito sarà solo quello informare le forze dell’ordine. Ecco perchè saranno un aiuto, un sostegno, sia agli agenti di polizia e ai carabinieri, sia agli stessi cittadini». L’impiego di volontari, seppur appartenenti ad associazioni che fanno capo alle forze dell’ordine, è invece una scelta sbagliata secondo il capogruppo del Pd, Michele Spagnuolo e Giovanna Marelli di Altracittà. «Questa è una scelta politica scellerata – ha detto Michele Spagnuolo - Lo Stato deve essere l’unico titolare della forza legittima, perché è l’unico costituzionalmente deputato a garantire l’ordine pubblico attraverso le forze dell’ordine istituzionali.
L’ordine pubblico lasciato a ronde private diventa ordine privato, anzi di parte. La strada giusta sarebbe stata quella di potenziare le forze già esistenti perché si pongono al di sopra delle parti e con senso di appartenenza alle istituzioni democratiche».
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