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Martedì 03 Marzo 2009
Abusi su una bambina:
in carcere per 8 anni
Camerlata, 32enne comasco "amico di famiglia"
Gli abusi sessuali vengono a galla quasi per caso. Un giorno, oltre un anno fa, la bimba sceglie di confidarsi con suo papà prima e con la mamma poi. Confida loro che i giochi del figlio di «zia» - come la bimba chiamava la mamma del giovane condannato per pedofilia - non le piacevano. Che, con lui, non ci voleva più stare. I genitori indagano. Si fanno raccontare. E il racconto è di quelli che nessun genitore vorrebbe mai sentirsi fare dal figlio. O, meglio, che chiunque non vorrebbe mai dover ascoltare. Non resta che rivolgersi alla procura. Il fascicolo finisce sul tavolo del pubblico ministero Mariano Fadda, che istruisce un’inchiesta nel corso della quale la bimba viene risentita con tutte le cautele e le garanzie, anche per l’indagato. Vuole essere certo della veridicità del racconto della bimba, il magistrato. Quando i consulenti rivelano: non ci sono dubbi, scatta la richiesta di rinvio a giudizio.
Ieri il caso è approdato in aula, dove l’imputato non si è presentato. Il magistrato ha sollecitato la condanna a sei anni di reclusione. La corte non solo accoglie la richiesta del pubblico ministero, ma va addirittura oltre, infliggendo al 32enne di Camerlata una pena ben più pesante: otto anni di carcere per violenza sessuale aggravata.
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