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Martedì 10 Marzo 2009
Clonava le carte di credito
Condannata commessa
Lavorava in un negozio di via Luini, fece sparire migliaia di euro
I fatti risalgono alla fine del 2004. Secondo quanto accertato in aula all’interno del negozio di abbigliamento T&D la commessa aveva installato accanto al lettore di carte di credito tradizionale uno skinner, apparecchiatura specializzata nel furto dei dati delle carte di credito. Informazioni che poi venivano impresse in supporti magnetici utilizzati per ogni genere di spese: dalle libagioni in ristorante e pizzeria ai negozi di antiquariato. Il tutto per un danno stimato in svariate migliaia di euro.
La testimonianza di Cappellato in aula ha di fatto sollevato da ogni responsabilità sia Denis che Glenda Galetti. I due - amici dell’imputata poi condannata - erano accusati di aver fatto shopping utilizzando le carte di credito clonate dalla Lischio. In realtà Cappellato a ammesso che gli acquisti li aveva fatti lui.
Nonostante questo il giudice ha comunque inflitto una dura condanna alla commessa, che materialmente - secondo l’accusa - era l’unica ad avere l’occasione di far passare le carte di credito nei clienti nel macchinario che consentiva il furto di dati.
Siccome i fatti risalgono a oltre quattro anni fa, prima dell’indulto, la pena a un anno e mezzo è stata condonata.
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