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Mercoledì 11 Marzo 2009
Forza Italia e il Comune
Il codice etico è al palo
Gli azzurri avrebbero dovuto segnalare quote e incarichi a gennaio. Due mozioni del Pd sulla trasparenza, ma non sono state discusse
Ormai siamo a marzo inoltrato e ancora non c’è un elenco ufficiale degli amministratori forzisti con quote societarie e incarichi vari. Il commissario Giorgio Pozzi assicura che la questione non è stata archiviata: «Convocherò a breve un comitato provinciale in cui parleremo anche di questo. Qualcuno l’ha già presentata, ma al momento non sono in grado di dare dati. Adesso ci stiamo occupando delle elezioni e del congresso del Pdl di fine mese. L’iniziativa, comunque, è confermata».
Se in Forza Italia l’operazione sembra in alto mare, a Palazzo Cernezzi la trasparenza è addirittura al palo. Sul tema ci sono due mozioni, entrambe depositate dal Pd con primo firmatario Marcello Iantorno. La prima si riferisce a «Fatti ed atti incidenti sulla moralità degli amministratori, sugli atti da compiere e sull’interesse pubblico al mantenimento o meno dell’incarico ed esercizio delle funzioni» che, in sintesi, si riferisce ad assessori e dipendenti iscritti sul registro degli indagati per vicende giudiziarie e chiede che il sindaco riferisca in aula sulla persistenza o meno del rapporto di fiducia e che l’amministrazione si costituisca «parte civile sin dal momento in cui la legge lo consente e per il risarcimento dei danni morali e materiali». C’è poi la mozione urgente numero 58 del 2008 denominata «Moralizzazione della politica e trasparenza della pubblica amministrazione: anagrafe pubblica degli amministratori eletti, dei membri della giunta ed altri». Il documento, non ancora discusso dal consiglio, impegna sindaco, assessori e consiglieri a presentare «entro tre mesi dalla proclamazione o dalla nomina una dichiarazione con i diritti reali su beni immobili e mobili registrati, azioni e quote in società, l’esercizio di funzioni amministrative o di sindaco anche supplente di società ed enti» e ancora copia delle dichiarazioni dei redditi. Per gli inadempienti è prevista una diffida chiedendo il rispetto del documento entro 15 giorni e, nel caso di ulteriore inosservanza, «a darne notizia nella prima seduta pubblica successiva del consiglio con affissione all’Albo comunale». Il testo della mozione prevede successivamente che tutti i cittadini abbiano il diritto di prendere visione dei delle dichiarazioni anche sul sito internet dell’amministrazione. Il punto quattro estende l’obbligo anche a tutti gli amministratori di società partecipate.
Al momento, però, nessuna delle due mozioni è stata calendarizzata.
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