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Sabato 14 Marzo 2009
Indebitati con il fisco: il conto è di 76 milioni
Nell'ultimo anno 3.000 comaschi hanno chiesto di pagare a rate
Mediamente le cartelle esattoriali ammontano a 25mila euro a testa
C’è chi versa, regolarmente, tutti i mesi, con il prelievo diretto dell’Irpef sulla busta paga e per sei mesi l’anno lavora per lo Stato. Non solo, ma paga l’Ici, le bollette, i bolli, i canoni, le imposte di registro e quelle sui rifiuti, l’Inps, l’Inail, l’Iva e perfino la multa per divieto di sosta appena recapitata, prima che la madre o la moglie gli faccia una scenata inquisitoria e requisitoria.
E c’è chi non paga. Un conto è un centinaio di euro e un conto sono le migliaia. Infatti, la media è di 20.000 - 25.000 euro di debito fiscale, nel quale ci può stare qualche mensilità contributiva saltata o un’imposta dimenticata. Però, ci stanno pure 200.000 - 300.000 euro di evasione fiscale aggravata e continuata. Il problema è che per anni il fisco ha fatto finta di niente, limitandosi a comunicare l’entità del contenzioso e il risultato finale: su 100 euro di credito, quando andava bene, ne portava a casa 20, con i quali provvedere alle scuole, alla giustizia, alla sanità, alle opere pubbliche, alla difesa, all’assistenza, alle case, tutto ciò che fa Paese civile. Uno Stato rassegnato, che ogni tanto ha pure perdonato gli evasori, con condoni, adesioni, patteggiamenti, un po’ a me e un po’ a te e più alta è la ricchezza, più alta è la comprensione in caso di occultamento.
Tre anni fa, la svolta: è stata costituita la Spa Equitalia tra Agenzia delle Entrate ed Inps e ha cominciato a riscuotere i debiti a ruolo, a spedire cartelle esattoriali, a procedere come procedono tutti i creditori, con ingiunzioni, pignoramenti, vendite all’asta. In tutt’Italia, nel 2008, sono state spediti 17 milioni di cartelle di pagamento e se non si conosce il dato provinciale, si tratterebbe di alcune migliaia recapitate a Como e provincia, «non meno di 10.000» in un anno, secondo indiscrezioni. Comaschi distratti nei doveri verso lo Stato, la Regione Lombardia, i Comuni e gli enti economici? Non sarebbero gli “ultimi della classe”, tenendo conto che in un anno, a Milano, l’ammontare degli importi da riscuotere in base alle sole richieste di rateizzazione sarebbe di 700 milioni di euro.
Di fatto, 3.081 comaschi hanno chiesto di rateizzare 76 milioni di euro, di cui 816 nei primi due mesi del 2009 per 16 milioni di euro: c’è chi s’è già accinto a calcolare lo sviluppo che metterebbero in moto 76 milioni di euro nel Comasco affamato di risorse per gli investimenti. Ed è solo il dato delle richieste di rateizzazione. Il dato totale sui debiti erariali non è ancora noto, potrebbe essere il 10% in più, come il doppio o il triplo. Del resto, la sola evasione Irpef riferita al comasco è del 20-25%, cioè 200-250 milioni di euro l’anno, calcolati sulla base imponibile 2005, un miliardo di euro. In teoria.
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