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Sabato 14 Marzo 2009
Blitz sul cemento, Forza Italia resta sola
Bagarre in Provincia: salta il consiglio su un documento degli azzurri contestato da Lega e Pd. All’ultimo si sfila anche An
«Quel testo non era concordato - tuona il capogruppo della Lega Giordano Minotti - e Forza Italia voleva farlo passare a tutti costi. Se il loro intento è quello di modificare il Piano per consumare nuovo suolo non se ne parla. Il Piano territoriale è come la Costituzione, prima di cambiarla bisogna rifletterci. Non accettiamo blitz». Giuliano Cerrano di An ha ritirato le firme dal testo: «Vedendo nel documento il coinvolgimento dell’assessore Mina, davo per scontato che fosse stato concordato in giunta. Poi è emerso che non era così e per questo si tornerà in commissione, senza le nostre firme. Prima però serve un chiarimento». Dura Chiara Braga (Pd): «Nessuno nega la crisi o l’opportunità di fare una riflessione sul piano. Ma quanto fatto da Forza Italia suona come tentativo di far saltare il presupposto che ne è alla base, cioè la tutela ambientale. In più il metodo è inaccettabile perché in commissione non se ne era neppure parlato. Chiaramente emerge che tra Forza Italia e Lega ci sono due visioni contrapposte sul governo del territorio». «A pensar male si fa peccato - tuona Renato Tettamanti (Prc) - ma quanto stava avvenendo aveva tutto il sapore di un colpo di mano con lo scopo di cambiare il Piano per arrivare alla liberalizzazione urbanistica. Se poi aggiungiamo anche che in FI in molti hanno società immobiliari...». Si difende l’assessore forzista Sergio Mina che getta acqua sul fuoco: «Sono stato avvisato dal mio capogruppo e riterrei doveroso procedere a una relazione illustrativa dello stato di attuazione del Piano in funzione della modifica della legge regionale 12 che ha concesso una proroga con tempi rigidi ai Comuni per l’approvazione del Pgt. Bisognerà valutare se serviranno modifiche, e si trattava semplicemente di fare una valutazione su quello che è stato fatto e capire se ci sono esigenze per variazioni. Non va visto come intenzione di aumentare l’edificabilità e il consumo del suolo, ma come coinvolgimento dei sindaci. Nessun blitz, quindi».
Poche parole, ma altrettanto chiare quelle del presidente di Villa Saporiti, il leghista Leonardo Carioni: «È stato fatto un piano territoriale di coordinamento tre anni fa e quello è lo strumento di cui ci si dota. Il consiglio è sovrano. Legare il problema della crisi edilizia ai piani regolatori non ha senso: ci sono tanti appartamenti invenduti e tanti centri storici fatiscenti da recuperare anziché pensare a nuove costruzioni».
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