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Giovedì 19 Marzo 2009
Vigile urbano di Mariano
ucciso a fucilate dal padre
Giuseppe Raimondo, 37 anni, è stato freddato nel sonno dal papà Vincenzo nella casa di famiglia a Campli, in provincia di Teramo. L'agente non lavorava: stava osservando un periodo di malattia.
Giuseppe Raimondo, 37 anni, agente di polizia locale a Mariano, è morto martedì mattina nel suo letto dell’abitazione di famiglia, nella frazione di Castelnuovo, ucciso da due colpi di fucile, il primo al torace e il secondo al volto. A sparare, il padre Vincenzo, pensionato di 77 anni. All’origine della tragedia i continui litigi con i familiari, scaturiti - con ogni probabilità - dai problemi di salute. Giuseppe Raimondo stava osservando un periodo di malattia, dopo che all'inizio di febbraio, in borghese, era entrato nella scuola elementare di via IV Novembre, dove aveva creato non poco scompiglio: era molto agitato e cercava una maestra, chiamandola anche ad alta voce. I bidelli lo avevano poi portato alla calma, ma l'episodio era stato segnalato a carabinieri e amministrazione comunale.
Ma la vita di Giuseppe Raimondo è stata stroncata dal padre. La mattina di martedì, alle 7.30, Vincenzo Raimondo è entrato nella camera del figlio con un fucile calibro 12 e ha sparato. Poi ha gettato l'arma e se ne è andato a piedi. I carabinieri lo hanno trovato mentre si stava dirigendo verso la caserma.
Sconcerto a Mariano Comense: «Sono profondamente addolorato e sgomento: tragedie di questa portata lasciano senza parole». Così il sindaco di Mariano, Alessandro Turati. «È impossibile trovare una motivazione razionale a un gesto così violento che ha stroncato la vita di un uomo di appena 37 anni – prosegue il primo cittadino - da noi era arrivato nel 2004, vincendo un concorso, e in città era molto conosciuto perché ricopriva il ruolo del vigile di quartiere. Girava sempre in bicicletta per le vie del centro ed era diventato una figura familiare sia per i commercianti, sia per i cittadini».
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