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Sabato 21 Marzo 2009
An abbandona la fiamma
Il partito entra nel PdL
Lo slogan: "Nasce il partito degli italiani". Pochi i nostalgici della destra dura e pura: i colonnelli di Fini spiegano che l'eredità di Fiuggi confluirà totalmente nel nuovo raggruppamento di centrodestra
Un compito non facile quello di fare "digerire" agli eredi dell'Msi l'ennesimo strappo che porta alla "confluenza" con Forza Italia, ma ormai il progetto è stato avviato e ai nostalgici non resta che annuire quando La Russa spiega che quella che si sta consumando in questo fine settimana "non è la fine di An bensì un giorno di nascita, di ripartenza, un nuovo inizio".
Il ministro della Difesa spiega così la volontà di dare vita al "partito degli italiani", precisando che "è ora di proseguire l'avventura che ha legato intere generazioni" creando una "forza multidentitaria", che accoglie in un'unica sigla esperienze politiche diverse.
Anche perché, sottolinea La Russa, "non ci può essere un pensiero unico e quindi An porterà in questo nuovo progetto tutta la sua storia e la sua identità".
Unico dissenso tra i dirigenti è quello del sottosegretario all'Ambiente, Roberto Menia, il quale, quando spiega che l'operazione di unione con Forza Italia non lo convince fino in fondo, suscita gli applausi della platea. Anche perché sottolinea come la Lega stia sottraendo ad An quel terreno di consenso che l'ennesima svolta moderata sta facendo abbandonare agli uomini di Fiuggi.
Ma è un dissenso che si smorza davanti all'esigenza di guardare al futuro, ribadita dagli altri dirigenti e sottolineata anche simbolicamente dal fatto che il congresso è stato aperto da un giovanissimo militante, nato nel 1995.
Insomma, la strada del futuro del PdL è segnata, e lo scontro si è già spostato dalla rivendicazione dell'eredità politica e culturale a quello della leadership e degli organigrammi del nuovo PdL.
Un confronto che si annuncia già serrato e soprattutto in grado di fare passare subito in secondo piano le nostalgie per il passato.
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