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Lunedì 23 Marzo 2009
Sant'Anna, 10 milioni in più
se il monoblocco resta in piedi
Lo chiarisce una stima del Comune di Como effettuata calcolando il costo delle demolizioni, delle operazioni di bonifica e quello di una eventuale ricostruzione
L’ipotesi di abbattimento della palazzina da sette piani costruita negli anni Sessanta era contenuta nel tanto famoso quanto ormai archiviato (formalmente però risulta ancora iscritto all’ordine del giorno del consiglio comunale) "piano direttore" che Infrastrutture Lombarde (la società regionale che sta costruendo il nuovo ospedale e si sta occupando della valorizzazione del vecchio) aveva presentato all’amministrazione comunale.
La prima a chiedere il mantenimento del monoblocco era stata Rifondazione, appoggiata dal Pd. Del "grattacielo" ospedaliero, poi, non si era più parlato fino all’annuncio del nuovo assessore all’Urbanistica Roberto Rallo che ha bocciato l’ipotesi abbattimento.
Il primo cittadino, che fino a qualche mese fa era contrario alla cittadella sanitaria, è di fatto stato costretto a un cambio di rotta. «La concentrazione dell’Asl lì ha una sua logica - ha detto - sia per l’utente sia per il gestore. Determina economie gestionali e razionalità di servizio». E adesso Bruni non vuole più nemmeno abbattere il monoblocco. «Il problema - ha detto - è nato con l’approvazione dell’ordine del giorno sulla cittadella sanitaria da parte del consiglio comunale. Realizzarla nel vecchio Sant’Anna significa avere 20mila metri quadri in meno da vendere, corrispondenti agli spazi necessari per gli uffici dell’Asl. Come reperirli? Tenendo in piedi il monoblocco, al quale basta rifare la facciata. La valutazione della Regione è stata molto positiva, anche in termini di fattibilità economica». E lo stesso Comune ha quantificato i risparmi che deriverebbero dalla mancata demolizione in 10 milioni di euro: si tratta di costi di demolizione, a cui vanno aggiunti quelli per un’eventuale ricostruzione e quelli che andrebbero utilizzati per le bonifiche.
Nelle prossime settimane il tema resterà al primo punto dell’ordine del giorno dell’agenda del Comune. L’area di via Napoleona sarà venduta in un secondo momento. Nel frattempo, però, Palazzo Cernezzi dovrà proseguire con la variante e con il ridisegno della zona in modo da poter arrivare all’aggiornamento della prima perizia (quella da 69 milioni) stralciando i metri quadrati per la cittadella sanitaria. «Il Sant’Anna - ha chiarito l’assessore regionale alla Sanità Luciano Bresciani - va mantenuto in funzione poiché i trasferimenti dal vecchio al nuovo dovranno avvenire gradualmente e in massima sicurezza. In pratica si trasferirà una parte alla volta e si verificherà nel dettaglio la funzionalità. Ad oggi l’area di via Napoleona non si vende, ma è necessario che il Comune prosegua con la variante urbanistica e definisca se il monoblocco andrà abbattuto o meno. In questo modo avvieremo le procedure per la revisione della perizia. Così, non appena ci saranno le condizioni del mercato per poter vendere senza una devalorizzazione, saremo pronti tecnicamente».
Adesso si venderanno tutti gli altri immobili: 56 palazzi e 240 terreni per un incasso stimato in 30 milioni di euro.
Gi. Ro.
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