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Martedì 24 Marzo 2009
«Lavori a scuola? Ci devi un anno di parcheggio»
All’Eda di via Grossi il Comune pretende oltre 300 euro da professori e personale non docente
È quello che hanno ricevuto nei giorni scorsi per posta - mittente il relativo ufficio del Comune di Como - tutti i docenti e il personale Ata dell’istituto Eda (Educazione degli adulti) ospitato dai già fatiscenti locali dell’immobile comunale al 4 di via Tommaso Grossi.
Un’ingiunzione arrivata persino al preside dell’Eda, il professor Salvatore Indriolo, che ne ha chiesto subito l’annullamento in quanto la sede amministrativa e didattica dell’istituto comprensivo Como Centro, di cui è appunto il dirigente scolastico, si trova in via Gramsci 6. Come a dire: ehi, non "abito" lì.
Un’ingiunzione che gli insegnanti e il personale non docente dell’Eda hanno vissuto come un fulmine a ciel sereno: per di più, per rendere esecutivo il canone, la nota comunale richiedeva un «riscontro per accettazione» che nessuno si è mai sognato di fornire.
Malgrado tutto, quasi tutti, un po’ spaventati da eventuali more sbandierate dal documento, si sono recati a pagare la gabella alla Tesoreria comunale presso l’istituto bancario San Paolo Imi al 15 di piazza Cavour.
Poi, in un secondo momento, potranno protestare ufficialmente - la settimana scorsa, una piccola delegazione di insegnanti in Comune è stata snobbata dall’impiegato di turno - e semmai anche adire a vie legali per eventuali abusi d’ufficio e soprusi subìti.
Per il momento, per parcheggiare la loro auto nel cortile - senza box, senza strisce "blu", anzi, senza strisce proprio... - in via Grossi 4, hanno dovuto cedere. E pagare.
Era davvero l’ultima cosa della quale avevano bisogno all’Eda dove, da tempo, manca quasi tutto e l’attenzione delle istituzioni è piuttosto latente. Alcune classi prive di agibilità, personale ridotto a meno del minimo, immigrati senza casa che si servono dell’istituto come tetto durante la notte. Per non parlare delle pessime condizioni dei servizi igienici: la carta, con decenza parlando, anche i professori devono portarsela da casa...
Non pago di continue raffiche "mirate" di contravvenzioni inflitte ai quartieri più popolari della città, in questi tempi di crisi, il Comune di Como ha deciso che si deve pagare il parcheggio anche nella scuola dove si lavora.
Prima domanda: è una soluzione giusta? Seconda domanda: si paga il parcheggio nell’area di tutti gli istituti scolastici cittadini?
A giudicare dalla protesta del professor Indriolo, il dubbio è forte...
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