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Giovedì 07 Maggio 2009
Il «sacchetto del mercoledì»
per aiutare comaschi indigenti
L’iniziativa alla casa vincenziana: derrate alimentare da portarsi a casa
E alle porte della casa vincenziana succede un fenomeno nuovo: sempre più gente bussa a chiedere qualcosa per vivere. Già le suore e le volontarie, con l’aiuto del Banco alimentare e della beneficenza di molti comaschi, distribuiscono oltre 15.000 pasti caldi l’anno, in due turni ogni mezzogiorno, alla mensa dei poveri. Ma c’è chi tende la mano fuori dall’orario del pasto, chiede qualcosa da portarsi a casa, da mettersi in dispensa, generi di prima necessità: sono extracomunitari, ma anche italiani, hanno perso il lavoro, hanno speso fino all’ultimo euro, erano poveri e sono diventati poverissimi.
Non si può rispondere a tutti a ogni ora del giorno, tutti i giorni. Così nasce il “sacchetto del mercoledì”: ogni secondo mercoledì del mese, nella casa vincenziana vengono distribuiti i sacchetti della spesa, derrate alimentari, e ne sono in preparazione 50 per il prossimo mercoledì. È un piccolo aiuto, lo sanno bene le volontarie, signore comasche di oggi che un tempo si sarebbero chiamate “dame di San Vincenzo”, perchè un tempo si usava così. Ma lo stile non è cambiato: subito, l’aiuto immediato e poi, a poco a poco, il cammino insieme per la promozione umana, alla ricerca di coraggio per riprendere in mano la propria vita, trovare un lavoro, se è possibile, un’organizzazione in casa, un corso di formazione e di qualificazione, per esempio.
Il fatto è che i gruppi di volontariato vincenziano pensavano di aver esaurito il proprio compito di fronte alle magnifiche sorti e progressive che sembravano prospettarsi e ad altre associazioni solidaristiche che avanzavano. Invece, hanno addirittura costituito un nuovo gruppo, il Gruppo Città Murata, adesso sono nove gruppi vincenziani in città, uno per circoscrizione, da Albate a Monte Olimpino, si radunano una volta al mese, fanno il punto dell’attività, aggiornano la lista delle persone da aiutare. Anzi, come preferisce dire la presidente, Luciana Bianchi De Angelis, «persone con le quali condividere». In centro, spesso all’ultimo piano delle ultime case rimaste da ristrutturare, vivono persone sole e famiglie in difficoltà: «Andiamo a trovarle e ci aspettano», sottolinea la presidente. Ogni gruppo si fa carico di 10-15 famiglie e sono dunque più di cento le famiglie assistite da altrettante volontarie. Una goccia? Ma il mare è fatto di gocce.
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