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Martedì 12 Maggio 2009
Ustionato muore
dopo sette giorni
Non ce l'ha fatta il ragazzo di 24 anni residente a Montano Lucino, investito da un ritorno di fiamma mentre puliva il tagliaerba
MONTANO LUCINO È morto nel pomeriggio di lunedì, in un letto d’ospedale a Genova - nel centro grandi ustioni dove era stato ricoverato - Antonio Callea, 24 anni appena, lo studente di Montano Lucino che mercoledì scorso era stato investito da una fiammata mentre assieme al padre Agostino ripuliva un tagliaerba nel giardino della sua casa di via Faì. Le fiamme lo avevano travolto al torace, agli arti superiori, soprattutto al volto e alla gola, tanto che i medici del servizio di emergenza del Sant’Anna ne avevano disposto l’immediato trasferimento in elicottero nel capoluogo ligure, all’ospedale Scassi di Sanpierdarena, sede di un centro di cura delle ustioni che è un punto di riferimento per tutto il nord Italia. Stava male Antonio, ma dopo il ricovero sembrava che se la sarebbe cavata. Con lui, del resto, giocavano l’anagrafe, e una fibra forte che non avrebbero mai fatto immaginare un epilogo di questo genere. Il quadro clinico è invece progressivamente peggiorato per una brutta infezione polmonare, che alla fine si è rivelata fatale. Nonostante gli sforzi del personale medico di Genova che ha fatto propria la sua battaglia, il cuore di Antonio ha smesso di battere nel primo pomeriggio di lunedì.
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