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Venerdì 15 Maggio 2009
Ragazzi fuori di testa,
vodka a colazione
Due baristi rompono il silenzio: ci sono minori che prima di andare a scuola chiedono coktail e alcolici
L’allarme dei baristi comaschi è confermato anche da Tommaso Tammaro, conosciuto da tutti come Tommy, titolare del Bar Mariett di via Vittorio Emanuele. «Durante la mattinata capita spesso che entri nel mio locale qualche studente - racconta Tammaro - che magari ha marinato la scuola. E succede che mi chiedano bevande alcoliche ben prima dell’ora di pranzo. A parte la birra mi chiedono spesso il Cuba Libre, composto da Coca Cola e Rum, oppure Vodka alla pesca mischiata con la Red Bull. Ovviamente mi rifiuto di soddisfare le loro richieste». Che l’abuso di alcol tra i ragazzi rappresenti un grave problema, non è certo una novità. Ma le bevute di prima mattina lasciano ancor più perplessi. Anche se rappresentano solo uno dei fenomeni legati all’alcolismo giovanile. Molto contestate, infatti, sono soprattutto le iniziative dei singoli locali notturni che propongono cocktail a prezzi stracciati che risultano alla portata di tutte le tasche, in modo particolare di quelle dei ragazzi. È proprio offrendo cocktail a 3 euro, quando non addirittura a 2,50 euro al bicchiere, che i pub e bar di Como riescono ad attirare anche nelle serate infrasettimanali (specialmente il giovedì) orde di ragazzi che con 10 euro in tasca possono bere a volontà. Offerte come queste, pubblicizzate in taluni casi con lo slogan “serate alcoliche” sono state molto criticate dall’Asl di Como che teme possano essere “un incentivo per i giovani a bere”.
È lo stesso Trumino ad analizzare il fenomeno e a spiegare come e perché si arrivi a vendere a prezzi così ridotti: «La liberalizzazione selvaggia ha tolto dignità alle licenze per gli alcolici. Per farsi concorrenza i gestori sono costretti a vendere sottocosto, purtroppo spesso prodotti che non sono di buonissima qualità e che possono risultare molto pesanti per lo stomaco dei ragazzi. Ci vorrebbero meno bar e più professionisti. Su una cosa sono d’accordo con l’Asl: certe iniziative sono un incentivo a bere».
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