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Martedì 26 Maggio 2009
Rivolta all'Insubria:
tasse triplicate
Gruppo di protesta su Facebook con 643 iscritti. Si attivano i rappresentanti
Ma non basta. Sotto accusa è finito, infatti, il nuovo meccanismo introdotto quest’anno dall’Insubria per calcolare l’importo che ogni studente è tenuto a versare. «Abbiamo abbandonato la rilevazione del reddito ripartita in 22 fasce diverse, adottando l’indicatore Iseeu - hanno spiegato dall’ateneo - e, per il calcolo della rata, una formula matematica con tre diversi coefficienti di calcolo, in base alla tipologia del corso frequentato». A mandare su tutte le furie gli studenti non è stata tanto l’introduzione dell’Iseeu, indicatore utilizzato anche da altre università ed enti, quanto i coefficienti scelti dall’Insubria. Valori che, stando ai primi bollettini inviati ai rappresentanti, avrebbero causato aumenti fino al 300%, rispetto alla seconda rata dell’anno scorso. C’è chi racconta di dover pagare oltre mille euro in più (passando da 600 a 1.600 euro) e chi addirittura ha visto crescere la rata da 700 a quasi 2.000 euro. Qualcuno si dice pronto a contattare «Striscia la notizia», mentre i rappresentanti degli studenti nel Cda dell’ateneo per ora gettano acqua sul fuoco: «Prima di rilasciare dichiarazioni, vogliamo raccogliere un buon numero di bollettini - dicono - Il malumore è forte, ma siamo sicuri che il rettore accetterà un confronto».
Per il 2009/10, come riporta il verbale del Senato accademico del 18 dicembre scorso, è in programma tra l’altro un ulteriore aumento della contribuzione studentesca (in questo caso della prima rata) «pari a 734mila euro», per consentire l’equilibrio di un bilancio altrimenti in rosso. Ma, visto che le entrate di quest’anno risulteranno nettamente superiori alle attese dello stesso ateneo, con ogni probabilità non ci sarà bisogno del nuovo balzello. Per gli studenti, una magrissima consolazione.
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