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Martedì 26 Maggio 2009
Il Comune ribatte:
«La colpa è tutta dei referendari»
Guerra tra Palazzo Cernezzi e comitato sul 21 giugno
L’amministrazione: «Continue modifiche alle delibere»
Da Palazzo Cernezzi inviano copie di atti e documenti e dicono ancora: «La delibera che ha dichiarato ammissibili i quesiti è del 15 ottobre 2008 (numero 324). Il 2 marzo 2009 una commissione di esperti ha espresso parere formale positivo sui quesiti. Il 5 maggio 2009 il consiglio comunale ha deciso la prima deroga al regolamento fissando le consultazioni per il 21 giugno riducendo i giorni di indizione dei comizi da 60 a 45 giorni. Il giorno dopo la giunta comunale deliberava l’immediata esecutività di tale delibera. Tuttavia, poiché il comitato promotore non aveva inserito nella prima proposta di deliberazione la facoltà di votare anche il 22 giugno veniva nuovamente discussa in consiglio comunale Il 18 maggio una nuova delibera che derogava il regolamento. Il 20 maggio, 48 ore dopo, la giunta rendeva nuovamente esecutive le modifiche. Peraltro, visto il lasso di tempo tra la prima e la seconda modifica, gli uffici comunali hanno provveduto già in data 15 maggio a comunicare in prefettura l’indizione ufficiale dei referendum». Il 21 maggio il prefetto ha comunicato che vi è «assoluto e rigoroso divieto di interferenza» tra il referendum nazionale e quello locale. «Unica via d’uscita - hanno precisato ulteriormente da Palazzo Cernezzi - un protocollo d’intesa Ministero-Comune per poter usare stessi mezzi (seggi) e uomini (presidenti e scrutatori). Il 22 maggio il Comune richiedeva l’accordo di programma e tuttora tale richiesta attende risposta».
L’ultima nota polemica della guerra tra il Comune e i referendari riguarda gli spazi per la propaganda. I promotori avevano infatti annunciato domenica di aver sospeso la campagna per l’incertezza della consultazione e per l’assenza di spazi. Ma dal Palazzo hanno detto: «Il comitato promotore non ha presentato ad oggi (ieri, ndr) formale richiesta di occupare spazi elettorale per la campagna referendaria (termine scaduto il 18 maggio scorso)».
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