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Lunedì 01 Giugno 2009
Politeama a nuovo
per l’Expo 2015
Il Lions presenta il progetto che coinvolge Conservatorio e Politecnico. Già interessata la Gelmini
Al ministro è stato sottolineato come il teatro rappresenti un’eredità culturale importante non soltanto per il Comasco, ma anche per tutto il territorio nord milanese, non meno che per il Ticino, in vista del recupero di una tradizione culturale con perno proprio sul Politeama, fortemente orientata all’operetta, alla quale è vivamente interessato il Conservatorio, custode delle produzioni note in tutto il mondo di Virgilio Ranzato.
A dare forza e motivazione ulteriore al progetto di recupero c’è l’opportunità di ampliare l’offerta culturale di un territorio come quello comasco, già connotato da una spiccata vocazione turistica, anche in previsione dell’Expo 2015 e del coinvolgimento dell’area a nord di Milano.
Ancora, portare a nuova vita il Politeama significherebbe dare risposta a una serie di problemi del Conservatorio e aprire contemporaneamente uno spazio ulteriore per la valorizzazione della sua crescente offerta di eventi (circa duecento solo quest’anno) e di attività didattiche e di ricerca.
Va sottolineato come alla proposta sia interessato in misura non marginale anche il polo comasco del Politecnico di Milano, che da tempo ha attivato una proficua collaborazione con il Conservatorio e che vedrebbe con favore la realizzazione di un centro polifunzionale di produzione e di ricerca di ingegneria del suono, funzionale sia allo spettacolo che a mostre, esposizioni, incontri internazionali e attività di eccellenza.
Ci sono altri buoni motivi per strappare a un destino di degrado una struttura architettonica, opera di Federico Frigerio, che ha insieme caratteristiche di pregio intrinseco (ne parlerà l’8 giugno, durante la serata alla sala bianca, il giornalista Alberto Longatti) e un posto di rilievo nella tradizione musicale comasca. Su quest’ultimo versante va di nuovo sottolineato un autore come quel Virgilio Ranzato, primo violino dell’Orchestra della Scala di Arturo Toscanini, che abitò a lungo a Moltrasio e produsse operette come «Cin ci là», «Il paese dei campanelli» e numerose altre di grande notorietà, inserite nell’archivio che è stato acquisito dal Conservatorio.
Ora, un passo fondamentale perché il progetto di recupero del Politeama - proprietà per l’80% del Comune e per il 20% di un’ottantina di piccoli azionisti - passi a una fase operativa è proprio l’intervento del Ministero a supporto di una volontà che in città è comune all’amministrazione comunale e alle istituzioni culturali. Il problema, oggettivamente rilevante, del finanziamento necessario può essere affrontato - tenendo conto che la Direzione Generale dell’Alta Formazione Artistica e Musicale del Ministero dell’Istruzione si è espressa più volte a favore del coinvolgimento del Conservatorio, dando anche la disponibilità di un supporto finanziario - esplorando la possibilità di finanziamento della Regione e di altre istituzioni impegnate sul versante della conservazione e della promozione dei beni culturali.
Come si vede, un ventaglio di possibilità che si uniscono per disegnare uno scenario favorevole. Al ministro Gelmini, ora, il primo responso per l’avvio di una nuova fase del progetto.
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