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Martedì 02 Giugno 2009
Altro che austerity
La Repubblica fa festa a Villa Erba
Varese rinuncia al tradizionale ricevimento del 2 giugno
Il prefetto di Como assicura: «Ma spenderemo poco anche così»
I maligni affermano che in questo modo è stato superato ogni imbarazzo nella roccaforte della Lega, la quale ha più volte disertato la festa della Repubblica e anche l’anno scorso lo stesso ministro Roberto Maroni non vi ha partecipato, pur trovandosi a Varese. Ne era uscito un pieno di polemiche che sarebbero potute insorgere anche quest’anno, a ridosso dell’annunciato taglio delle prefetture nelle province che contano meno di 250.000 abitanti. Ma a Como, benchè non tutte, le autorità leghiste hanno partecipato pressochè sempre al ricevimento del 2 giugno. Di fatto, quest’anno, il clima generale è depresso, gli animi sono feriti e non solo, anche se i segnali del Governo non sono affatto tragici e dicono che il peggio è passato, il resto è propaganda.
«Non è sopraggiunta nessuna indicazione di abolire la celebrazione del 2 Giugno - afferma il prefetto Frantellizzi - è stato ridotto il budget, ma riusciamo ad organizzare il ricevimento grazie ai volontari che si sono prestati gratuitamente e spontaneamente. Il Comune ha offerto Villa Erba con un minimo di spesa; il Conservatorio offre musica di sottofondo senza chiedere un euro. L’obiettivo è dar risalto alla festa della Repubblica con dignità». La celebrazione si trasforma in un evento sociale. «È un’occasione pressochè unica, in un anno, per un incontro fra tutte le istituzioni - prosegue il prefetto - si ritrovano i sindaci della provincia, i responsabili di tutti gli enti, associazioni, organizzazioni: le relazioni sono importanti e nel mio messaggio intendo sottolineare questo concetto. Ma intendo sottolineare prima di tutto il valore della solidarietà e non sarà l’unico al quale il messaggio si richiamerà. Non da ultimo: la consegna delle onorificenze merita una cornice solenne. Sono onorificenze al merito della Repubblica».
La forma che riveste la sostanza può prestare il fianco a critiche, perchè costa: «Non vedo dove sia lo scandalo - sostiene Frantellizzi - non c’è nessuno spreco. È un’occasione per ritrovarsi a riflettere, tutti insieme, con la consapevolezza dei problemi da affrontare, è un momento di sensibilizzazione sui diritti e sui doveri ». È l’opportunità del rinfresco a suscitare controversie: «Nel complesso del programma, non viene speso un euro in più rispetto ad altre città, le cifre assegnate sono uguali per tutti. Ma sobrietà significa forse mostrarsi sull’esterno con il capo cosparso di cenere e rinunciare ad un brindisi? O non significa forse comportamenti ed atteggiamenti nella vita quotidiana?», sono le domande del rappresentante del Governo sul territorio. È una festa alla quale, di solito, ben pochi mancano e qualcuno aggiunge pure che è tra le rare occasioni per utilizzare Villa Erba quale patrimonio - simbolo dell’intera collettività. Fino a qualche anno fa, il prefetto non faceva neppure il discorso. «Al di là delle scelte organizzative - conclude Frantellizzi - ciò che conta è il messaggio: i valori della nostra Repubblica non si possono rinnegare».
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