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Martedì 02 Giugno 2009
Panini, pizza e schiamazzi
Deroga congelata. Per ora
Il Comune si prende 15 giorni per valutare ipotesi alternative
«Il settore Commercio e la polizia locale - ha spiegato Marco Fumagalli, dirigente pro-tempore del settore Commercio e attività produttive del Comune di Como - stanno predisponendo una relazione congiunta in cui sarà analizzata l’applicabilità della legge regionale e in cui verranno presentate le possibili deroghe che l’amministrazione potrebbe scegliere di adottare. Sono state già interpellate le associazioni di categoria».
Intanto in consiglio sulla questione deroghe si apre una spaccatura. Liberal del Pdl favorevoli, ma c’è chi non le vuole: «Non si può pensare che una città turistica dipenda da queste attività - ha detto il consigliere di maggioranza Stefano Molinari - Occorre rispetto anche per i residenti che si svegliano presto per andare al lavoro. Serve un orario limite».
Entro una quindicina di giorni sul tavolo dell’esecutivo approderà la relazione congiunta di Commercio e polizia locale. Spetterà al sindaco firmare l’ordinanza che dà il via libera a eventuali deroghe. Presumibilmente la deroga principale riguarderà l’orario in cui gli esercizi commerciali potranno lavorare. Iresidenti di via Borgo Vico, che lamentano l’eccessiva rumorosità in orario notturno del panificio noto come «La buca», hanno inviato al Comune, tramite l’avvocato Giuseppe Gallo, una diffida chiedendo di essere informati di qualunque decisione. Daniele Belotti, consigliere regionale della Lega, è l’ideatore della norma che vieta l’attività dei laboratori artigianali oltre l’una: «Con questa legge abbiamo inteso risolvere due problemi. Uno riguarda la concorrenza sleale: perché un bar deve chiudere all’una o alle 2 e un laboratorio artigianale può vendere 24 ore su 24? E poi gli schiamazzi. Fino a qualche anno fa questo problema non si poneva perché pizzerie e gelaterie chiudevano sempre a un orario normale. Ma poi sono arrivati i kebab e lì sono iniziati i problemi. Ad ogni modo la legge dà la possibilità ai Comuni di derogare proprio perché abbiamo previsto la possibilità di casi in cui una pasticceria in zona industriale non crea alcun problema, oppure casi in cui un Comune turistico ha necessità di garantire una certa offerta anche di notte».
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