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Giovedì 04 Giugno 2009
Via per Brunate,
il gigante è condonato
Via libera del Comune alla ripresa dei lavori sul palazzo che ha cancellato il panorama sul lago
I titolari della concessione hanno infatti ottenuto una sanatoria ambientale - previo pagamento di una sanzione di ventimila euro - e un permesso in sanatoria, in virtù dei quali potranno riprendere a lavorare al termine di una sospensione protrattasi per oltre un anno.
La vicenda si era conquistata un po’ di ribalta quando, rilevate le dimensioni dell’"anima" in cemento della nuova casa, alcuni cittadini - tra i quali il sindaco di Brunate Darko Pandakovic - avevano chiesto di verificare la legittimità delle opere in corso, preoccupati tutti del destino del "cannocchiale" panoramico totalmente precluso dal nuovo edificio. Uscirono i vigili urbani di Como che rilevarono alcune difformità, poco più che inezie, nulla a che vedere con il principale nodo del contendere rappresentato dalle dimensioni del manufatto, grande, "prepotente" ma quanto a ingombro assolutamente regolarissimo.
Gli agenti della polizia locale registrarono l’apertura di finestre di troppo e la realizzazione di un muro di contenimento, al suolo, non previsto. La richiesta di sanatoria avanzata subito dopo (il progettista è il perito edile Simone Bianchi, il direttore dei lavori è l’architetto comasco Paolo Bortolotti, il titolare della concessione è tale Calogero Morreale) fu valutata positivamente dagli uffici dell’allora commissione edilizia (oggi si chiama commissione paesaggio) e da quella della Soprintendenza, il cui assenso permise di ottenere, lo scorso mese di novembre, una sanatoria ambientale affissa all’Albo pretorio del Comune, con indicazione di sanzione di 20mila euro. Ne conseguì un permesso in sanatoria - dal quale sono esclusi i muri di contenimento del terreno, per i quali è stato emesso un ordine di demolizione poiché la distanza dai confini non era regolare - e di fatto il via libera alla ripresa. L’ultimo ostacolo riguarda il permesso di costruire. Gli uffici tecnici comunali stanno verificandone la scadenza valutando, nel caso, anche un nuovo progetto di completamento.
In sintesi, l’istruttoria comunale non fa che confermare cose note: al di là delle finestre o dei muri di contenimento, le volumetrie del palazzo sono legittime. Anche se, purtroppo, oscurano totalmente uno degli scorci più caratteristici della strada che collega Como a Brunate, forse una delle arterie su cui negli ultimi anni si è costruito di più, come insegna l’esempio di Garzola.
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