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Venerdì 05 Giugno 2009
Cantù, volantini irregolari
Assolta Angiola Tremonti
Il procedimento era stato avviato in seguito alla denuncia che era stata presentata dal comandante della polizia locale Lucio Dioguardi nel febbraio del 2008 nei confronti della consigliera comunale, dopo che erano state distribuite delle pubblicazioni che - secondo l’accusa - dovevano essere considerate dei veri e propri periodici che, per questo motivo, dovevano essere registrati in tribunale, come prescrive la legge sulla stampa del 1948. I fogli distribuiti avevano come titolo «Cantù news» e «Tremonti news».
Ieri mattina in tribunale, il pm d’udienza Nicola Ronzoni aveva chiesto una pena mite per la Tremonti, ovvero il minimo, che in questo caso - data la circostanza della continuazione - era di 20 giorni di reclusione.
Di ben altro avviso la difesa, curata dagli avvocati Marco Cocilovo e Marisa Molteni. È stata proprio quest’ultima a spiegare le ragioni per le quali chiedeva l’assoluzione di Angiola Tremonti. «Affinché si possa considerare stampa clandestina - ha rammentato - ci deve essere l’elemento oggettivo della periodicità costante e di una titolazione. In questo caso si trattava solo di propaganda elettorale».
E sul fatto che non fossero dei veri e propri periodici, la difesa di Angiola Tremonti si è basata proprio sul verbale emesso dagli agenti della polizia locale di Cantù. «Sullo stesso verbale, hanno scritto che erano stati messi sui parabrezza dei volantini elettorali e così continuano a chiamarli in tutta la loro relazione».
Una tesi, alla fine, sposata anche dal giudice, che ha assolto Angiola Tremonti con formula piena.
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