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Sabato 06 Giugno 2009
Immobilizzato sui binari
In tre cercano di lapidarlo
Como Borghi, aggressione horror. Un ferito grave e un arresto
Urla, imprecazioni in arabo, invocazioni di aiuto: «Mai visto niente di simile», assicura chi c’era descrivendo gli attimi appena precedenti all’arrivo della polizia.
I tre se la sono data a gambe, chi salendo su un treno in arrivo da Milano e fermo in stazione, chi allontanandosi approfittando del caos in direzione di via Carloni. Gli agenti delle volanti sono stati rapidi a salire sul treno: Zaki tentava di nascondersi. Aveva il volto e le mani sporche del sangue della sua vittima. I poliziotti gli sono balzati addosso prima che potesse nuocere ancora, lo hanno immobilizzato e caricato in macchina. Nelle due ore successive, trascorse prima in pronto soccorso per capire se si fosse ferito (aveva preso a testate la volante) e poi in camera di sicurezza, Zaki è riuscito a collezionare un campionario di reati da record: oltre alle lesioni nei confronti del connazionale, ha rimediato quelli di resistenza, violenza e lesioni nei confronti degli agenti (uno di loro è rimasto contuso). Il suo connazionale spinto sui binari e seviziato apparentemente senza motivo, se la caverà in 25 giorni. Gli esami hanno esclusi traumi interni. Ha perso moltissimo sangue, era sotto choc ma ha portato a casa la pelle. Zaki, che è ora chiuso in carcere, sarà processato giovedì prossimo.
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