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Mercoledì 10 Giugno 2009
Paratie, danni del cantiere
E ora rischio esondazione
Crepe sulla strada e sul marciapiede. Si è spezzato il braccio di una gru
Lago a 24 centimetri dalla soglia. Caradonna: «Monitoraggio continuo»
Prende forma il nuovo lungolago, ma i problemi e i contrattempi non finiscono mai. Venerdì scorso il braccio di una ruspa si è letteralmente spezzato, e adesso sulla tempistica dei lavori incombe anche il rischio di un’esondazione del lago che creerebbe notevoli disagi al cantiere. Le piogge degli ultimi giorni e lo scioglimento delle nevi ha causato un afflusso d’acqua nel bacino del Lario maggiore della quantità in uscita. Il livello del lago ha dunque raggiunto i 96 centimetri sopra lo zero idrometrico. Un ulteriore incremento di 25 centimetri e l’acqua uscirà. Intanto crepe e dissesti sulla strada e sul marciapiede sono in aumento. La situazione a ridosso del cantiere delle paratie rispetto ad alcuni mesi fa sembra peggiorata, ma l’assessore alle Grandi opere, Fulvio Caradonna, ha assicurato: «Gli scavi sono stati completati, ora la situazione si è assestata».
PERICOLO ESONDAZIONE Stando ai dati non ancora validati del Consorzio dell’Adda che tiene monitorata la portata in entrata e in uscita al lago, ieri mattina nel Lario entravano circa 360 metri cubi d’acqua al secondo e ne uscivano dalla diga di Olginate solo 247. In poche ore il livello del lago è salito sfiorando in piazza Cavour i 96 centimetri sopra lo zero idrometrico. Tenendo conto che l’esondazione avviene a 120 centimetri, bastano altri 24 centimetri perché il lago fuoriesca in piazza con il rischio di scavalcare la barriera di lastre di ferro che delimita il cantiere delle paratie. Un simile scenario causerebbe notevoli danni al cantiere e un ritardo di parecchi giorni, per non dire settimane, dei lavori la cui conclusione per quanto riguarda il tratto che va dai giardini a lago fino a piazza Cavour è prevista tra settembre e ottobre. L’assessore Caradonna, però, ieri pomeriggio si è detto tranquillo: «La direzione dei lavori è in diretto contatto con il Consorzio dell’Adda e controlla in tempo reale la portata il livello del lago. La diga di Olginate ha regolato il flusso in uscita riequilibrandolo con la quantità di acqua in entrata. Inoltre nei prossimi giorni tornerà il bel tempo e non dovrebbero esserci altre piogge». In effetti nel tardo pomeriggio i dati erano cambiati: entravano circa 390 metri cubi d’acqua al secondo e ne uscivano circa 355. Non sufficienti, però, a fare abbassare il livello.
RUSPA DANNEGGIATA Non è chiaro cosa sia successo esattamente al mezzo scavatore che operava venerdì scorso sul cantiere. Quello che è certo è che l’enorme e pesante braccio della ruspa si è improvvisamente spezzato, cadendo sulla piattaforma su cui si trovava causando un forte boato. Chi si trovava nei pressi al momento dell’incidente ha pensato addirittura che si fosse trattato di uno scoppio. Il mezzo al momento è fuori uso, ma anche in questo caso l’assessore Caradonna assicura che il cantiere non subirà alcun disagio né ritardo sul cronoprogramma: «Proprio questa mattina (ieri, ndr) ho effettuato un sopralluogo sul cantiere. I lavori procedono bene e si continua a lavorare anche senza la ruspa che si è rotta. Siamo arrivati alla fase di copertura della parte esterna con i pannelli con le lastre di pietra. La rottura del mezzo di lavoro non rappresenta un problema sui tempi».
I CEDIMENTI La strada e il marciapiede che costeggiano il cantiere delle paratie a lago sono piene di crepe. Rispetto ad alcuni mesi fa, quando i residenti frontisti segnalarono i cedimenti, la situazione appare peggiorata. Dal cantiere hanno spiegato che alcune crepe e movimenti del terreno sono riconducibili ai lavori: il terreno tenderebbe a cedere poiché manca la massa d’acqua che spingeva contro la riva evitando il cedimento. E ancora Caradonna rassicura: «Gli scavi sono finiti. I problemi che c’erano, ammesso che fossero davvero riconducibili al cantiere, non ci sono più. La situazione si è assestata».
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