Lo 007 del Fbi
che combatte Al Qaeda
A Erba Ronald Wilczynski, grazie anche alle sue intercettazioni satellitari e via cavo, insieme a quelle raccolte da numerosi altri suoi colleghi agenti, che l’Fbi (il «Federal Bureau of Investigation» statunitense) è riuscito a identificare alcuni terroristi di Al Qaeda, e alcuni boss della mafia russa
Sì, perché è grazie anche alle sue intercettazioni satellitari e via cavo, insieme a quelle raccolte da numerosi altri suoi colleghi agenti, che l’Fbi (il «Federal Bureau of Investigation» statunitense) è riuscito a identificare alcuni terroristi di Al Qaeda, e alcuni boss della mafia russa. Ospite del cavaliere Angelo Missaglia a Mandello (Lecco), l’agente speciale dell’Fbi era martedì al castello di Casiglio per una conviviale del Rotary Erba, dove ha raccontato alcuni retroscena della sua professione, tra coperture e infiltrazioni telematiche.
La sua storia inizia sulle strade di San Francisco, dove, giovane laureato in economia, venne reclutato nell’Intelligence dell’Fbi. Nei 25 anni di servizio al Federal Bureau si è specializzato nelle indagini in rete, diventando ispettore della squadra per il «Cyber Crime» del dipartimento di di Sacramento. Oggi, a 53 anni, è «Consultant contractor», cioè formatore ed esaminatore del team di investigatori informatici Fbi. Lui e i suoi colleghi hanno all’attivo la risoluzione di alcuni importanti casi di terrorismo e criminalità organizzata degli ultimi anni. Patendo solo dalle tracce tecnologiche, il gruppo riuscì a identificare i terroristi affiliati ad Al Qaeda che nel 2002 in Pakistan rapirono il giornalista del Wall Street Journal, Daniel Pearl. L’uomo fu decapitato nove giorni dopo, e la sua esecuzione registrata in un drammatico video, poi mandato sulla rete mondiale di internet.
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