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Giovedì 11 Giugno 2009
L’ultimatum di Butti al sindaco:
a settembre tiriamo le somme
Il coordinatore Pdl: «Rimpasto gestito male, vedremo se proseguire o no»
Sul nodo urbanistica Butti è chiaro: «Se un intervento urbanistico è trasparente, legittimo e previsto dalle norme, non mi interessa se il proprietario è tizio o caio, ma la qualità. Ci sono quattro questioni fondamentali e mi riferisco a campus, Ticosa, cittadella dello sport e area Sant’Anna di via Napoleona. Questi devono procedere e, di pari passo, anche le cose più piccole come i piani attuativi. Entro la fine di settembre valuteremo se si riuscirà ad andare avanti con l’intelligenza e il buon senso. Non prendo in considerazione l’ipotesi del voto anticipato e sarebbe un controsenso nel momento in cui il Pdl, e anche la Lega, è stato premiato con una percentuale importante. Vediamo il bicchiere mezzo pieno, lavoriamo anziché pensare alle polemiche inutili». Anche Butti ammette: «È chiaro che di grandi miglioramenti non ne abbiamo visti finora, vediamo se in tre mesi riusciamo a ripartire».
Su una cosa, però, Butti si dissocia dal sindaco. Ed è l’attribuire la colpa a chi «ha messo i bastoni tra le ruote perché ci sono nomi e cognomi e basta andare a guardare come sono andate le cose». Butti a riguardo dice infatti: «Ammesso che ci sia una colpa, vediamo di distribuirla equamente. Distribuiamo le responsabilità, la faccio anche mia anche se non sono in consiglio comunale e non sono sindaco. Bisogna evitare di cadere nei personalismi e in nomi e cognomi perché dobbiamo essere una forza politica che risolve i problemi. Non si può andare al voto dopo due anni. Non è giusto e sono convinto che il temperamento di Bruni dica altro. Comprendo il suo scoramento e le difficoltà, ma fare gli amministratori è difficile e significa accettare delle sfide». E se si andasse al voto? «La lista - chiude - non sarà più divisa ed è evidente che ci entreranno i meritevoli che, attenzione, non significa far fuori chi contesta, ma premiare chi lavora sui temi apportando contributi, anche se critici».
Sulla crisi a Palazzo Cernezzi è intervenuto anche il leader dell’opposizione Luca Gaffuri: «La scadenza del secondo mandato del sindaco di Como potrebbe essere il prossimo novembre per decisione dello stesso Bruni. Dopo due anni di completo immobilismo, finalmente il sindaco Bruni comprende che per il bene della città, o forse per la propria carriera politica, è meglio dare un taglio a questa amministrazione. I cittadini comaschi rimangono in attesa di conoscere le sue pronte decisioni». Il segretario cittadino StefanoLegnani ha aggiunto: «L’amministrazione è ormai da mesi completamente bloccata, e si esprime solo attraverso i proclami dell’assessore Rallo. È evidente il tentativo del sindaco di scaricare le responsabilità sulla propria maggioranza, aprendosi la strada verso il Pirellone».
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