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Mercoledì 17 Giugno 2009
La Caritas comasca
in aiuto agli "invisibili"
Un progetto per aiutare bisognosi e sfruttati sulle strade
Lungo le strade, i volontari della Caritas non sono mai stati respinti dalle “ragazze della notte”,vecchie e nuove conoscenze, alle quali non hanno offerto conversione, ma ascolto, innanzitutto e un indirizzo al quale rivolgersi nel caso avessero bisogno, sopratutto bisogno di cambiar vita. E’ più difficile individuare ed aiutare chi è organizzata in un appartamento ed esercita nel privato, ma la voce circola e dunque chi ha bisogno sa a chi rivolgersi. Un altro fenomeno presente a Como, città di confine, è quello delle “pendolari del sesso” che lavorano nei night e nelle saune del Canton Ticino, locali frequentati all’80% da italiani e non potrebbe essere altrimenti, perchè sono stati predisposti guardando proprio a questo lato del confine. In attesa del posto al di là dalla frontiera o respinte in una delle frequenti retate della polizia, le “artiste”, che sui permessi, quando esistono, vengono definite assistenti, restano a Como e più di una ha chiesto alla Caritas un altro progetto di vita. Esistono case alloggio ed istituti segreti in cui le ragazze intenzionate a cambiar vita sono ospitate e spesso si tratta di percorsi faticosi, critici, con ripensamenti: chi lavorava sulla strada, riusciva ad accantonare risorse da mandare al proprio Paese. Ma, uscita dal giro, dovrà imparare a risparmiare, a gestire se stessa, a pagare un affitto. E c’è chi ha versato tutto agli sfruttatori, per riscattare il prezzo del viaggio, del soggiorno e del lavoro in Italia. E’ stata minacciata, schiavizzata, non ha più niente e neppure la speranza. La Caritas dice che, invece, c’è sempre.
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